Rarissimo intervento chirurgico salvavita

Quattro ore di operazione da record su paziente con paresi facciale: effettuata negli Stati Uniti soltanto due volte

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Un tumore raro, che può portare alla paralisi facciale, che per essere aportato con successo richiede un intervento chirurgico altamente complesso, con innumerevoli e rischi e probabili complicazioni, effettuato (con coraggio) soltanto per due volte dall’altra parte del mondo, negli Stati Uniti. Finora.

Infatti, l’intervento chirurgico in questione è stato praticato per la terza volta nella città della Torre pendente, a Pisa.

L’operazione ha coinvolto tutte le eccellenze del territorio: neurochirurghi, neuroradiologi, chirurghi maxillo-facciali, anestesisti della neurorianimazione, insieme agli anatomo-patologi, restituendo in Aoup la piena funzionalità temporomandibolare e neurologica a una paziente che, da circa due mesi, aveva accusato improvvisamente paralisi al volto con forte dolore e deformazione del viso, cefalea acuta e persistente, vertigini e difficoltà nel camminare. Dagli esami strumentali di neuroradiologia (Rmn) era emersa una grande formazione alla base cranica che stava erodendo il pavimento, alterando anche la conformazione della mandibola, e comprometteva gravemente nervi e cervello.

Nel giro di un paio di giorni dalla visita a Pisa la paziente, dopo la pianificazione dell’intervento, effettuata dalla Neurochirurgia (diretta dal dottor Gaetano Liberti, che l’aveva visitata e aveva visionato le immagini radiologiche) insieme alla Neuroradiologia (diretta dal professore Mirco Cosottini) e alla Chirurgia maxillo-facciale (diretta dal dottor Bruno Carlo Brevi), è entrata in sala operatoria e, dopo 4 ore di intervento multidisciplinare e 5 giorni di degenza, è tornata a casa in buone condizioni generali.

Dall’esame istologico della massa asportata effettuato nell’Anatomia patologica 1 (diretta dal professore Antonio Naccarato) è emersa la natura benigna delle lesione, rarissima e la cui asportazione chirurgica risulta riportata finora in letteratura alcuni anni fa solamente in due casi, negli Stati Uniti: alla Mayo Clinic di Rochester in Minnesota e nella neurochirurgia dell’Ospedale universitario di Salt Lake City nello Yutah.

In sala operatoria erano presenti come primo operatore: Gaetano Liberti (neurochirurgo) e Bruno Carlo Brevi (chirurgo maxillo-facciale) e gli aiuti Michele Caniglia (neurochirurgo) e Ugo Amadi (chirurgo maxillo-facciale); Michele Brega e Carla Rocca (anestesistirianimatori), Clelia Schiavottiello e Denise Pianu (strumentisti), Rachele Nicolosi e Michele Castagna (infermieri).