Quella "Pop star di Boccaccio" Riusi e abusi del Decamerone tra film, teatro, rock e fumetti

Un viaggio attraverso i secoli sulla "rilettura" della celebre opera nei diversi generi

PISA

Usi, riusi e abusi di un classico: il Decameron, capolavoro di Boccaccio. Un viaggio tra Ottocento e Novecento, tra generi e forme di espressione, curiosità e scoperte per collezionisti. Opere letterarie, film, testi teatrali, canzoni, fumetti, oggetti e merci. Una collezione di ‘riscritture’ dichiaratamente ispirate o solo collegate. "Boccaccio Pop" (Edizioni Ets, 501 pagine, 39 euro) di Marco Bardini (docente di Letteratura italiana contemporanea all’Università di Pisa) parte da una certezza: Boccaccio è Boccaccio e il Decamerone è il Decamerone. Lungi dall’indagare l’autore e l’opera, l’amplissima monografia guarda al ‘dopo’, a quelle opere di invenzione (legate al mondo della commedia) che hanno preso spunto dallo scrittore di Certaldo, riconoscendo la massiccia presenza di Boccaccio nella contemporaneità pop.

Il volume si apre con un repertorio di trecento schede, un copioso numero di riscritture "boccacciane", disposte in ordine cronologico dal 1849 a oggi. Nella sezione centrale del libro si ragiona invece di tali riscritture – e di molto altro – secondo un’ottica tematico-culturale che prevede l’esame dei testi. E a conclusione, l’ultima parte raduna, oltre alle bibliografie, un’articolata serie di indici (dei nomi, delle novelle, dei personaggi, dei titoli, dei luoghi), che intendono dotare il lettore di un’ulteriore e più agevole porta di accesso alla monografia. Ci sono i Decameroni multietnici e interazziali, Pasolini e Fellini, i fumetti e i fotoromanzi, c’è il Boccaccio fascista, il trash e gli anni Settanta, il progressive rock. Ma è il cinema a fare la parte del leone.

Non a caso il critico Paolo Mereghetti ha scritto: "Quale altro libro può vantare di essere stato all’origine di così tanti film? Addirittura di un sottogenere? Nessuno, nemmeno Le mille e una notte". Con il Decameron che batte, appunto, Le mille e una notte per 8090 film a 30. Con un termine – ‘boccaccesco’ – il cui uso e la cui diffusione sono ormai ‘ordinaria amministrazione’. Secondo Bardini (ultimo libro a sua firma: "Elsa Morante e il cinema" del 2014) per il numero di trasposizioni e riferimenti, nella cinematografia mondiale il libro Decameron è, con una adeguata dose di approssimazione, secondo solo alla Bibbia.

Il volume appena edito da Ets cerca di ‘fotografarne’ nel dettaglio l’ingombrante presenza, un riflesso mastodontico che si vede e si sente nella cultura e nelle testimonianze culturali che ci circondano. E lo fa con uno stile pop quanto lo è diventato lo stesso Boccaccio.

F.B.