Psichiatria, minaccia medico con un cavatappi poi spacca le porte

Ennesima aggressione nel reparto Spdc del Santa Chiara di Pisa: un uomo minaccia di uccidersi con un cavatappi, attacca medici e infermieri, e si rifugia nei locali degli spogliatoi. Il Nursind di Pisa chiede misure di controllo più efficaci.

Psichiatria, minaccia medico  con un cavatappi poi spacca le porte

Psichiatria, minaccia medico con un cavatappi poi spacca le porte

Ennesima aggressione nel reparto Spdc del Santa Chiara di Pisa. Stavolta un uomo, originario di Napoli, prima ha minacciato di uccidersi con un cavatappi e poi ha rivolto la sua furia contro medici e infermieri del reparto con minacce, spaccando una vetrata, poi le porte e armadietti degli spogliatoi Aoup e inseguendo un’infermiera. È successo martedì sera poco prima delle 22, quando l’uomo (con problemi di tossicodipendenza e precedenti), è stato portato dal pronto soccorso al reparto psichiatrico dopo che aveva annunciato di volersi togliere la vita. L’uomo, poi, senza fissa dimora, ha dichiarato ai medici che aveva appena rotto la sua relazione decennale con la sua ragazza e aveva per questo motivo bisogno di un posto dove dormire per alcuni giorni. Al rifiuto del posto letto, che non gli poteva essere dato pur offrendogli alternative, ha dato in escandescenza minacciando prima il suicidio puntandosi il cavatappi alla gola e poi iniziando a minacciare e a spaccare tutto. Una volta fatto uscire dal reparto Spdc e avvertite le forze dell’ordine, l’uomo si è rifugiato nei locali degli spogliatoi al piano terra dove ha iniziato a spaccare armadietti e porte. È a quel punto che ha incontrato un’infermiera e si è messo ad inseguirla dimenando in aria il cavatappi brandito come fosse un coltello. All’arrivo dei carabinieri ha raccontato il segretario del Nursind di Pisa, Daniele Carbocci, l’uomo si era già dileguato.

"Servono misure di controllo – spiega Carbocci -, non è possibile che dopo quello che è successo con l’omicidio della dottoressa Barbara Capovani, non siano stati presi ancora adeguati accorgimenti. Il protocollo firmato in prefettura è rimasto carta straccia, operativamente non è cambiato nulla. Serve qualcuno che fisicamente sia presente h 24 nelle strutture più critiche come psichiatria e pronto soccorso".

Enrico Mattia Del Punta