
Da sinistra, la preside Maria Paola Ciccone e gli assistenti capo coordinatori della postale Marco Malventi e Massimo Fiorilli
Pisa, 6 febbraio 2019 - «Quanti di voi sono iscritti a un social?». Nella sala che raccoglie le prime classi dell’istituto Gereschi di Pontasserchio la maggior parte dei ragazzini presenti, undici anni, alza la mano: solo in 5 o 6 non lo fanno. L’assistente capo della polizia postale coordinatore Marco Malventi, che ieri mattina si trovava nella frazione sangiulianese con il collega Massimo Fiorilli, per il progetto Safer Internet Day 2019, la giornata di prevenzione dei rischi in rete, aggiunge: «Ma sapevate che anche whatsapp è un social?» e ripete la domanda.
«Allora, quanti sono connessi?». La risposta è tutti tranne una. Ma, approfondendo ancora, salta fuori che anche l’alunna ha un tablet collegato alla rete. I rischi sono moltissimi. E questa campagna, come spiega Gianluca Massettini, funzionario tecnico del comportamento di polizia postale e comunicazioni di Firenze, è importante, visto che «c’è una scarsa cultura della sicurezza informatica e gli investimenti su questo tema sono pochi». «All’interno delle scuole, anche quelle pisane, circola troppo spesso materiale fotografico e video offensivo e o lesivo per qualcuno. Che viene utilizzato anche per ricatti ed estorisioni, se non fai questo, io pubblico, è il senso delle richieste. E quasi sempre si tratta di minori», dice Massettini. I pericoli sono molti e i due agenti, che comunicano con i ragazzi con parole semplici e dirette, ricordano che si può incorrere in reati e in pene anche severe che possono sfociare nel carcere minorile. «Telefoni, consolle giochi, facebook: purtroppo si è poco consapevoli della potenza dello strumento». Poi spiegano i termini del fenomeno ampio e con varie sfaccettature. «I messaggi violenti in un forum, la denigrazione, l’inviare ripetutamente email o sms». Una cyberpersecuzione. Ci sono la sostituzione di persona, l’inganno, la rivelazione, l’esclusione. «Non è raro che si riprenda un compagno o un professore a sua insaputa e si metta tutto in rete».
Un’edizione speciale di «Una vita da social» che prevede workshop e dibattiti nelle scuole di 100 capoluoghi di provincia italiani. La polizia postale e delle comunicazioni incontra oltre 60.000 ragazzi con lo slogan “ insieme per un internet migliore”. «Un’iniziativa in accordo con il Miur, che abbiamo fatto coincidere con la nostra, un progetto da anni sostenuto dal Comune di San Giuliano e dall’istituto comprensivo», racconta la dirigente scolastica Maria Paola Ciccone. «Oltre ai nostri studenti, a breve la polposta incontrerà anche le famiglie».