Stagione balneare fino a ottobre? Coro di no: ‘Troppi costi, scarsi guadagni’

Operatori contrari all’idea: «Le giornate perse non si recuperano più»

Il litorale pisano

Il litorale pisano

Pisa, 18 agosto 2014 - ALLUNGARE o no fino ad ottobre la stagione balneare? La proposta del sindaco di Pesaro per recuperare dopo il ko per colpa del maltempo, sulla quale si era registrata l’apertura del vicesindaco Paolo Ghezzi, non vede concordi gli operatori del settore. La risposta dei balneari pisani che abbiamo interpellato è unanime: non fa al caso nostro. «Ho imparato che le giornate perse in alta stagione non si recuperano in bassa — commenta a caldo Sergio Sighieri del bagno Tirrenia —, per il turismo che abbiamo qui da noi e per le dimensioni delle nostre strutture, questa proposta non è fattibile praticamente. Consideriamo il fatto che noi abbiamo già molto destagionalizzato, con gran parte degli stabilimenti aperti già il primo di maggio. Negli anni Novanta la stagione iniziava l’ultima settimana di maggio, o addirittura la prima di giugno. E poi, è giusto dire che il 75% dei nostri clienti sono stagionali, che facciamo, chiediamo loro un extra per i mesi di settembre e ottobre?». 

«MA se ai primi di settembre non si vede più nessuno — spiega un balneare storico come Fabrizio Fontani, presidente del Sib —. Non abbiamo clienti che vengono dall’estero, nè un sistema turistico capace di supportare un periodo di apertura supplementare. Molte famiglie, in difficoltà economiche, faticano a venire anche in alta stagione, figuriamoci a settembre e ottobre. Chi sostiene questo, non si rende conto realmente della nostra situazione». Si definisce balneare molto arrabbiato Rodolfo Rossi, del Lido di Calambrone. «La proposta, per noi balneari del Calambrone, ha poco senso. Io posso anche restare aperto, ma i costi di gestione sono talmente alti che invece di ottenere un beneficio, finiamo per perdere ancora di più. Quest’anno registriamo un meno 40%, oltre ad un sacco di spese che dobbiamo pagare. O ci vengono incontro seriamente, con una programmazione pensata e non improvvisata oppure questa proposta è irricevibile». 

«ANNA ACCONCI, del bagno Arcobaleno di Marina di Pisa, non si discosta dalle considerazioni dei suoi colleghi. «Noi restiamo aperti per tutto settembre — dice — , ma ho constatato che, con l’apertura delle scuole il lavoro di fatto la stagione termina. La scuola e l’inizio delle attività sportive sono determinanti per il lavoro delle strutture del nostro litorale. Poi, è chiaro che magari per qualche fine settimana di bel tempo, la nostra disponibilità c’è, ma qui non abbiamo le temperature che ci sono al sud Italia». Scettico sulla proposta anche Cristiano Scarpellini del bagno Marco Polo, coordinatore della Rete di impresa del litorale. «Non penso che possa risollevare le sorti di una stagione come questa, anche perché il nostro turismo in prevalenza è costituito da pendolari. Non abbiamo un turismo stanziale, capace di attirare consistenti flussi turistici in bassa stagione. E poi, il clima resta comunque una variabile e un incognita da non sottovalutare. Detto ciò, siamo disponibili a valutare eventuali proposte».