
Perché è meglio alla Cittadella. Aeroportuale
di Gianni
Conzadori*
Non pensavamo che
preferire l’utilizzo del
Palacongressi da 1000 posti, di cui 500 a sedere, a 1 Km da Pisa (a nostro avviso già insufficiente a rigenerare la congressistica termale pisana in sofferenza, ma da privilegiare alla soluzione temporanea e dispendiosa (nessuno quantifica i milioni di denaro pubblico necessari) del restauro di quello fatiscente universitario, in attesa della costruzione di quello cittadino da 34mila posti, suscitasse una querelle infinita e diagnosi oculistiche a distanza di nostra miopia, Non vedremmo - ci oontestano - l’unica ubicazione possibile del Palacongressi al Santa Chiara, perché usufruirebbe del parcheggio scambiatore di via Pietrasantina e della stazione di San Rossore; genererebbe flussi utili al tessuto produttivo cittadino, essendo nel cuore di Pisa; recupererebbe vecchie strutture ospedaliere, evitandone le macerie; genererebbe un appeal internazionale per la vista Torre. Secondo noi iil park scambiatore di via Pietrasantina è già intasato da auto e bus turistici e non è adeguato ad ospitar le auto dei congressisti.Tra un eventuale Palacongressi al Santa Chiara e la stazione di San Rossore o il parcheggio scambiatore ci passa circa ½ Km (con sottopasso), che i congressisti dovrebbero percorrere, con valigie al seguito, fra gas di scarico e code di turisti scaricati dai bus (costretti da anni a questa lunga gimkana); Riteniamo più produttivo per l’economia cittadina il flusso obbligato stazione-Duomo; quali sono le strutture non vincolate utilizzabili per un capiente auditorium? Perché dovrebbero cadere in macerie, anziché utilizzarle per fini didattici e per trasferirvi la perdita biblioteca della Sapienza, i cui libri non sappiamo dove sono? Su questo la politica non ha mai dato risposte. Forse perché i libri non portano voti? Riteniamo inutile chiedere al Pantalone pisano di restaurare temporaneamente il Palacongressi universitario, da affidare in gestione a un privato, che si troverebbe in concorrenza con un altro privato, già presente sul territorio e convenzionato col pubblico. Il Teatro del Calambrone, restaurato con tanti soldi regionali e comunali e reinaugurato nel 2010, già 2 anni dopo denunciava scarso utilizzo e (2018) richiedeva nuova riqualificazione, tanto da indurre il Comune (2021), prima di affrontarne nuovi costi, ad emettere un bando per individuare un gestore certo e non spendere altri soldi dei pisani. Ad oggi non abbiamo evidenza di manifestazione d’interesse alla gestione del Teatro, millantato come la Versiliana pisana. Per evitare che paghi sempre Pantalone, ribadiamo a chi oggi ci ammonisce, che fummo al loro fianco quando difesero il Galilei e anche il 14 giugno 2016, quando votarono a favore della Cittadella Aeroportuale e la realizzazione vincolante e prioritaria del Palacongressi. Non essendo né miopi né smemorati, ricordiamo la proposta all’odg sulla Variante al Piano strutturale per la Cittadella Aeroportuale, approvata e di immediata esecuzione. Noi siamo coerenti, per cui quelle ragioni restano valide e dopo aver smentito i millantati divieti regionali all’ubicazione dell’opera nella Cittadella Aeroportuale, non vogliamo più essere tirati per la giacchetta. Condividiamo la posizione dell’Unione Industriali sull’insufficiente offerta ricettiva cittadina di alberghi a 4-5 stelle. Realizzando il Palacongressi da 34mila persone nella Cittadella Aeroportuale, con fermata del Pisamover e parcheggi dedicati, già vicino a un albergo 4 stelle, di buona ricettività, il conseguente afflusso congressistico servirebbe oltre che ad aiutare il bilancio della navetta anche a rigenerare tale periferia, cosa gradita ai suoi residenti e a tutta la città.
*Amici di Pisa
e altre associazioni