"Per crescere puntiamo sui giovani Orientamento e formazione decisivi"

Andrea Madonna eletto all’unanimità presidente dell’Unione industriale pisana: "Così resteremo attrattivi"

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di Gabriele Masiero

L’industria, "come il calcio italiano, deve tornare a puntare sui settori giovanili, investendo di più e meglio sull’orientamento per ridurre il gap che molte imprese, nella nostra nazione, scontano nel reclutamento di personale specializzato". Sceglie lo sport il nuovo presidente dell’Unione industriale pisana, Andrea Madonna, eletto ieri all’unanimità, per focalizzare uno degli impegni chiave del suo mandato, in perfetta continuità con l’azione dell’associazione industriale guidata da Patrizia Pacini, che resterà nella squadra di governo con il ruolo di vicepresidente e la delega a Formazione, Scuola e Università. La stessa che aveva lui nella precedente governance confindustriale con uno switch che fotografa l’obiettivo di fondo dei prossimi quattro anni di mandato.

"Dati ed esperienze dirette - osserva Madonna - ci raccontano che moltissimi giovani, dopo aver scelto le nostre università e scuole di eccellenza per acquisire una formazione di alto profilo e competitiva, preferiscono costruire altrove la propria carriera. Dobbiamo lavorare, fin dalle scuole superiori, per ridurre questa fuga di cervelli. Orientamento scolastico e collaborazione devono essere due pilastri della nostra azione, perché se non prepariamo i ragazzi da giovani a essere competitivi nel mondo del lavoro restiamo indietro e per farlo è necessaria una collaborazione sempre più stretta tra imprese, centri di ricerca e istituzioni". Anche perché, sottolinea il nuovo presidente, "il territorio in questa di ricostruzione e di ripresa, pur in un contesto socioeconomico fragile anche a causa delle tensioni internazionali, continua a essere attrattivo: ci sono importanti gruppi industriali che stanno dimostrando concreto interesse per la provincia pisana che si distingue per la ricerca e la varietà di filiere ma che, però, sconta significative difficoltà di collegamento terrestre con i più importanti centri economici italiani venendo così penalizzata nello sviluppo che efficienti infrastrutture potrebbero invece garantire". D’altra parte, prosegue Madonna, "quello che dobbiamo fare è guardare cosa succede fuori di qui: la Camera di Commercio per avere più peso sì e aggregata e perciò dobbiamo seguire le indicazioni che ci arrivano dal territorio e dobbiamo essere di supporto e ritrovare attività quelle attività di lobbing indirizzando le politiche di sviluppo verso il bene comune della crescita e mettendoci in connessione con eccellenze assolute come il polo cartario di Lucca o quello cantieristico di Viareggio, ora vche la nautica pisana è diventata un punto di riferimento nazionale". Essere attrattivi è il mantra di Madonna, anzi vuole essere il segno distintivo della sua presidenza: "Per questo - dice - tra le deleghe operative che ho attribuito ce n’è una specifica relativa a nuove imprese e attrazione degli investimenti: una prosecuzione logica delle azioni di chi mi ha preceduto". Per farlo però il ruolo dell’Unione industriale pisana è decisivo anche nei servizi offerte agli associati. "Durante la pandemia - rileva il presidente davanti all’assemblea che lo ha eletto unanimemente - molte aziende hanno avuto modo di conoscere la nostra struttura che poteva avere informazioni in tempo reale e che faceva da primo filtro interpretativo delle normative che si susseguivano rapidamente per affrontare al meglio la fase difficile nella quale stiamo entrando, dopo un 2022 per la Toscana e la nostra provincia con dati sulla produzione industriale e sull’export migliori della media nazionale e delle regioni di riferimento".