
Pd verso il congresso comunale. Candidature e tutti i retroscena
A fine mese potrebbe finalmente partire l’iter congressuale per rinnovare la segreteria cittadina del Pd. La direzione regionale dem avrebbe individuato la data del 28 gennaio come quella possibile per insediare la commissione congressuale incaricata di stabilire le modalità di voto degli oltre mille iscritti che a Pisa saranno chiamati a scegliersi il segretario. La campagna di tesseramento si chiude il 31 gennaio e tra febbraio e marzo potrebbero svolgersi le elezioni nei circoli. In campo, salvo sorprese, due candidature contrapposte: da una parte è già nota quella di Mario Iannella, assegnista di ricerca alla Scuola Superiore Sant’Anna, per i bonacciniani, mentre il mondo Schlein non ha ancora individuato il suo candidato. Nelle scorse settimane si era fatto il nome del consigliere comunale Enrico Bruni che invece non sarà della partita perché potrebbe essere il candidato unitario per il congresso provinciale dei Giovani Democratici che si svolgerà nelle prossime settimane. Tra i nomi più accreditati nell’area della sinistra dem, sembra prendere quota quello dell’ex consigliere comunale Vladimiro Basta, coordinatore pisano della piattaforma programmatica "Tutta un’altra storia". Intanto però nell’area schleiniana continua a essere molto ascoltato l’ex sindaco Paolo Fontanelli, appena rientrato nel Pd e che recentemente dal suo blog ha auspicato l’apertura di una riflessione interna al Pd, suonata ai più come una tirata d’orecchie che uno sprone: "Il lato più debole e deficitario della proposta politica del sindaco Conti - ha scritto l’ex primo cittadino - resta l’assenza di una visione e di un progetto per il futuro della città, ma mi preme segnalare la scarsa incisività che pare emergere dall’azione delle forze e dei gruppi di minoranza. Un eccesso di frammentazione nel quale è difficile individuare i contenuti e gli obiettivi del confronto che si svolge in consiglio comunale e soprattutto manca, o è molto debole, il riscontro con il territorio, con i cittadini coinvolti nei diversi provvedimenti". Parole che suonano soprattutto come una critica al Pd che è il principale partito di opposizione. Resta da capire, dunque, se la sinistra dem riuscirà ad andare oltre il suo "padre nobile", ma non più un leader, per individuare una candidatura da contrapporre a quella dell’ala riformista che, nei circoli, secondo molti osservatori, parte maggiormente accreditata per la vittoria finale con l’ascesa di Iannella alla segreteria al posto del segretario uscente, Andrea Ferrante, schleiniano di ferro e quasi certamente non disposto a ricandidarsi.