E' morto Cristofolini, grande storico della filosofia. Lutto alla Normale

Nato ad Arezzo, era stato allievo e poi docente della Normale di Pisa. Grande conoscitore del pensiero di Cartesio e Spinoza

Paolo Cristofolini

Paolo Cristofolini

Pisa, 20 maggio 2020 - Il filosofo Paolo Cristofolini, studioso del pensiero del Seicento e in particolare di Cartesio e tra i massimi specialisti dell'opera di Baruch Spinoza, è morto questa mattina all'ospedale pisano di Cisanello all'età di 82 anni. L'annuncio della scomparsa è stato dato dalla Scuola Normale Superiore di Pisa, dove è stato a lungo professore associato di storia della filosofia, di cui era stato anche allievo.

I suoi interessi di ricerca si sono concentravano sui sistemi filosofici del Seicento europeo, sulla tradizione manoscritta di testi filosofici clandestini nel XVIII secolo francese, su aspetti del pensiero ereticale italiano del XVI secolo. Cristofolini ha curato opere di classici della filosofia, tra cui Aristotele, Cartesio, Spinoza e Giovan Battista Vico. Tra i suoi libri figurano: "Spinoza per tutti" (Feltrinelli, 1993); "Vico pagano e barbaro" (Ets, 2001); "Spinoza edonista" (Ets, 2002); "L'uomo libero. L'eresia spinozista alle radici dell'Europa moderna" (Ets, 2007); "La scienza intuitiva di Spinoza (Morano, 1987; nuova edizione, Ets, 2009). Ha curato fondamentali edizioni critiche di "La Scienza nuova" di Vico per l'editori Carocci e Ets. Cristofolini ha fatto parte del Comitato internazionale del "Corpus de philosophie générale et de philosophie des sciences en langue française". È stato presidente dell'Associazione italiana degli amici di Spinoza e fondatore e direttore scientifico di "Historia philosophica", rivista internazionale di storia della filosofia.

Il professor Cristofolini era nato ad Arezzo il 23 giugno 1937 ma aveva conseguito la maturità al liceo ginnasio "Rosmini" di Rovereto (Trento). A Pisa era arrivato nel 1956 come studente vincitore del concorso della Scuola Normale. Dopo il diploma di licenza alla Normale e la laurea all'Università di Pisa con una tesi sulla memoria intellettuale di Cartesio, si dedica al lavoro di traduzione dei classici, da Aristotele a Descartes. Studente del corso di perfezionamento alla Sorbona di Parigi e alla Normale, ha insegnato successivamente in licei e istituti magistrali toscani. Nel 1969 è chiamato dall'Università di Pisa a ricoprire l'incarico di insegnamento di filosofia della storia, fino al 1982, quando su sollecitazione di Eugenio Garin accetta di trasferire il suo impegno alla Scuola Normale Superiore, come associato di storia della filosofia del Rinascimento. È stato professore della Normale fino al pensionamento, avvenuto nel 2007. Durante la sua carriera di docente, ha tenuto insegnamenti anche presso le università di Parigi I e Parigi IV.