Sarà a ottobre, davanti al giudice monocratico del tribunale di Pisa Giulio Cesare Cipolletta, la prima udienza sulla morte di Antonio Domante, ucciso da un macchinario mentre stava effettuando operazioni di taglio della vegetazione e manutenzione generale dell’oleodotto Eni Livorno-Calenzano nella campagna di San Miniato. Per il mortale infortunio sul lavoto il giudice per le indagini preliminari Donato D’Auria ha disposto il rinvio a giudizio di un collega del Domante, il cinquantacinquenne Ion Lupasco, nato in Moldavia e residente a Verona e difeso dall’avvocato Valentino Sacco del foro di Bolzano. Lupasco, secondo quanto appurato nelle indagini condotte dai carabinieri della compagnia e della stazione di San Miniato, avrebbe condotto a distanza, mediante console di telecomando, il macchinario impiegato per la bonifica del terreno soprastante l’oleodotto investendo il collega "per colpa consistita in negligenza, imprudenza, imperizia e in violazione delle disposizioni concernenti la prevenzione degli infortuni sul lavoro, omettendo di verificare che la via di traiettoria della macchina fosse libera e che il collega di lavoro Antonio Domante si posizionasse a debita distanza dal macchinario in funzione, nonché tenendo il cofàno protettivo anteriore della macchina stessa alzato di modo da privare il rotore del macchinario delle prescritte protezioni di sicurezza e da ostruire parte del campo visivo". Tra le parti civili ammesse c’è anche la Uilm di Pisa, rappresentata dal suo segretario pro-tempore Samuele Nacci rappresentato dall’avvocato Sara Baldini. Domante, infatti, era un sindacalista della Uilm. Tra le parti civili i familiari e parenti della vittima che hanno affidato le loro procure agli avvocati Laura Deri e Matteo Baldacci. Il tragico incidente sul lavoro avvenne nella tarda mattinata dell’11 ottobre del 2019. La vittima e il collega ora rinviato a giudizio stavano lavorando per la Ig Operation and Maintenance spa che stava effettuando le manutenzioni per conto d Eni.
CronacaOperaio ucciso da un macchinario, tra le parti civili anche il sindacato