Bufera sulla Normale. Pronto lo sbarco al Sud. Ma il sindaco dice no

Il direttore Barone attacca la Sant'Anna e il primo cittadino

Vincenzo Barone, rettore della Normale di Pisa

Vincenzo Barone, rettore della Normale di Pisa

Pisa, 7 dicembre 2018 - L’ipotesi di uno sdoppiamento della Normale alimenta una bufera tra istituzioni a Pisa. L’idea di una Normale del Sud, con sede a Napoli presso l’università Federico II, è prevista da una modifica alla manovra attraverso un emendamento votato in commissione Bilancio che istituisce sperimentalmente, per un triennio, a decorrere dall’anno accademico 2019-2020, la Scuola Normale Meridionale: per il primo anno sono stanziati 8,2 di euro, 21,2 milioni per il 2020 e 18,9 milioni per il 2021, con stanziamenti fino al 2025 a valere sui fondi Mef. Successivamente e previa valutazione dell’Anvur e reperimento di idonea copertura finanziaria la Scuola può assumere carattere di stabilità. Una scelta che fa infuriare il sindaco leghista, Michele Conti, che chiede alla sua stessa parte politica e agli alleati di governo di «fare marcia indietro».    Ma anche la Sant’Anna, altra scuola d’eccellenza pisana federata con la Normale, prende le distanze dal progetto. Il direttore della Normale, Vincenzo Barone, invece tira dritto e attacca sia la politica sia i "cugini"»: «Il sindaco ha una visione brianzola della città, che non mi appartiene. Su questa vicenda sbaglia anche la Sant’Anna, perché queste risorse non sarebbero comunque mai arrivate a Pisa, sono destinate al Sud e provengono dal Mef e non dal Miur». «Non è smembrando una delle eccellenze del mondo universitario di questo Paese – sottolinea Conti - che si favorisce la ricerca o la divulgazione delle conoscenze».  E la Sant’Anna aggiunge: «La nostra linea è potenziare e ulteriormente migliorare ciò che palesemente funziona: non è nostra intenzione aprire succursali al di fuori di Pisa e del suo territorio circostante. La Sant’Anna ha puntato con convinzione e determinazione sulla federazione con Iuss di Pavia e Normale, mirando in tal modo a migliorare ulteriormente la propria reputazione scientifica e la qualità della formazione sul piano nazionale e internazionale. Siamo impegnati su questa strada e la scelta della federazione va decisamente in questa direzione».   Prese di posizione che irritano Barone: «Lega e M5S – dice il direttore della Normale - ripetono continuamente di essere legittimati nelle loro decisioni dal voto popolare e dalla maggioranza degli italiani che li sostengono e per questo dicono di voler attuare il loro programma. Ebbene, io avevo scritto chiaramente nel mio programma elettorale che volevo portare la Normale a Napoli e costruire una costellazione di Normali in giro per l’Italia con Pisa capofila e centro decisionale di questo network, se Conti non è d’accordo si faccia eleggere direttore della Normale. Non mi faccio dire cosa fare da chi è esterno alla nostra istituzione. Non ricordo una parola del suo programma dedicata alla Normale. Cosa fa Pisa per la Normale? Magari per la Normale sarebbe più conveniente guardare a Firenze». Infine, la stoccata alla Sant’Anna: «Se la federazione è a rischio, non lo è tanto per le irritazioni del sottoscritto, quanto perché la Sant’Anna sta irritando il ministero».