SAVERIO BARGAGNA
Cronaca

Le mille vite del Campanile, la Torre racconta se stessa: “Un grande viaggio nel tempo” – VIDEO

Andrea Maestrelli, presidente dell’Opera Primaziale: "Lungo le tracce lasciate nei secoli". Il professor Renzoni, curatore della mostra: "Condanne e virtù"

Pisa, 15 giugno 2024 – Pisa repubblica marinara, la nuova Roma medievale. Pisa iconica città, eroica quale l’antica Troia di Omero. Pisa seduta sul trono, maestosa, regina a cui si piegano le isole Baleari e il Mediterraneo. Ma c’è anche la Torre pop di Keith Haring, quella vista con gli occhi contemporanei dell’artista Francesco Barbieri o sorretta da 30mila mattoncini Lego. Ecco alcuni scatti, flash dalla mostra "La Torre allo specchio, le molte vite del Campanile del Duomo di Pisa". L’esposizione, in piazza Duomo, aprirà i battenti oggi e resterà visitabile fino al prossimo 30 settembre.

«La fisionomia di questa mostra – argomenta il curatore, professor Stefano Renzoni – è del tutto differente da quella dettata da vocazioni archeologiche. La mostra ruota, piuttosto, attorno a quella che è diventata la virtù, e un poco anche la condanna, della Torre stessa: il modo, i modi, in cui il nostro campanile è stato visto e meglio ancora rappresentato nel corso dei secoli". Dal medioevo ad oggi. Dunque un viaggio nel tempo, nella tradizione, nell’arte ma anche nella modernità. "Crediamo che ripercorrere le tracce lasciate dal nostro Campanile nel corso dei secoli – fa sintesi Andrea Maestrelli, operaio presidente dell’Opera della Primaziale Pisana –, ci inviti a riflettere sul futuro, sulla responsabilità sociale, culturale e ambientale di tramandare e proteggere questo patrimonio, icona di un’eredità collettiva. Prendersi cura della Torre diventa così una missione duplice: preservare la sua integrità, garantendo al contempo un approccio sostenibile che guardi oltre i confini della nostra Piazza".

Per altro con un occhio di riguardo per i pisani. La mostra, infatti, sarà aperta gratuitamente ai cittadini e agli studenti che soggiornano nella nostra città dalle ore 20 alle ore 22.30 tutti i venerdì sera a partire dal 21 giugno su prenotazione. La mostra, come ovvio, si inserisce nell’ambito delle celebrazioni degli 850 anni della Torre. "Lo scrutinio delle fonti iconografiche – ci conduce nel cuore della mostra Renzoni – ci dice che fino al XVIII secolo è (quasi) impossibile rintracciare immagini isolate della Torre, che correttamente veniva sempre raffigurata a fianco della Cattedrale". "A partire dalla fine del XVIII secolo il Campanile venne insistentemente raffigurato come isolato – continua Renzoni –, come separato dalla Cattedrale, diventando una Torre, apprezzata per il suo incredibile azzardo statico. Diviene così un’attrazione turistica".

Un percorso che si sviluppa proponendo le interpretazioni che della Torre hanno dato alcuni artisti viventi, nella convinzione che il racconto su di essa sia ben lontano dall’essere concluso. "E poi incisioni – conclude Renzoni –, dipinti, oggetti pop, che hanno fatto di un Campanile un’icona universale. Senza dimenticare un ricco apparato di fotografie rare e ricche di spunti". Con la certezza che ogni giorno – proprio come uno specchio che riflette il medesimo soggetto – la storia si rinnova e, al tempo stesso, si ripete.