"La moschea di Pisa? Non prima del 2025"

L’imam Khakil: "Per ora solo recintato il cantiere e iniziata la bonifica dell’eternit. La crisi per la guerra ritarda i lavori"

Operai al lavoro per la bonifica dell’eternit dai terreni del futuro centro islamico

Operai al lavoro per la bonifica dell’eternit dai terreni del futuro centro islamico

Pisa, 25 giugno 2022 - Non due anni. Ce ne vorranno almeno tre per veder completati i lavori per la nuova e prima moschea a Pisa, quindi se ne riparlerà, se tutto fila liscio, per il 2025. "Ci vogliono tre anni dopo l’inizio ufficiale del cantiere secondo l’iter concordato – dice Mohammad Khalil, l’imam di Pisa. Fatto sta che c’è molta felicità nella comunità islamica dopo un iter travagliato che ha visto corsi e ricorsi al Tar, varianti urbanistiche, e il tentativo di fare un referendum popolare "moschea sì-moschea no".

"È bastato vedere la recinzione del cantiere e la cartellonistica di inizio del cantiere per rincuorarci dei tanti sforzi fatti da tutta la comunità che ora ha fiducia e spera che non ci siano altri intoppi tecnici perché a regola, quelli burocratici li abbiamo superati": continua Khalil. Ma la congiuntura internazionale non è delle più favorevoli per l’approvigionamento di materie prime.

"Il prezzo del ferro è aumentato del 33%. Questo aumento per il conflitto bellico, farà lievitare, in maniera inevitabile, il costo della moschea": continua l’imam. Intanto si è partiti con la bonifica e cioè con la rimozione delle coperture in eternit di alcuni manufatti. Dopo questa fase, ci sarà quella dell’abbattimento dei ruderi indecorosi rimasti come scheletro di un degrado decennale. "Stiamo osservando passo passo l’iter concordato con le istituzioni e ci siamo già mossi per ricercare un archeologo": continuano dalla comunità. Già perché serve anche un archeologo "di parte" che faccia rilevamenti, saggi del terreno, ispezioni il tutto per addivenire ad una relazione tecnica da inviare alla Sovrintendenza che monitorerà, attraverso propri tecnici, l’avanzamento dei lavori. Fa poi piacere che in questa prima fase, i lavori siano stati affidati ad una ditta di San Giuliano Terme, la K.L.Team Restauro.

La moschea, con l’annesso centro culturale islamico, insisterà nell’area di Porta a Lucca, tra via Chiarugi e via del Brennero, su un’area ed un terreno comprati già 16 anni fa dalla stessa associazione culturale islamica. L’area è di circa 4 mila metri quadrati su cui sorgeranno due immobili: il luogo di culto con minareto (capienza stimata circa 800 persone), con piano terra e terrazza. A fianco sorgerà un centro culturale islamico su due piani aperto alla città.

Carlo Venturini