Maxi stretta sui bonus Sindacati in allarme "Imprese in difficoltà a rischio 100mila posti"

Giovanni Ferrari, segretario generale della Fillea Cgil Pisa e Livorno: "Il calo di lavoro non si vede nell’immediato perché le ditte stanno ancora operando sui cantieri aperi. Ma da settembre sarà un duro colpo" .

di Enrico Mattia Del Punta

PISA

Stop alle cessioni del credito, la maxi-stretta del governo sui bonus edilizi, superbonus compreso, mette in allarme i sindacati. Per i nuovi interventi edilizi, infatti, con il nuovo decreto legislativo, non sarà più possibile ricorrere alla cessione del credito o allo sconto in fattura. Qualche spiraglio lo apre l’ultimo intervento alla camera del presidente del consiglio, Giorgia Meloni, che sottolinea la volontà di risolvere l’attuale problema dei cosiddetti "crediti incagliati". Uno scontro "reale" e che mette a rischio "100 mila posti di lavoro", come puntualizza Giovanni Ferrari, segretario generale della Fillea Cgil Pisa e Livorno.

Segretario, quali sono gli effetti del decreto?

"I crediti bloccati creano non poche difficoltà alle aziende. Impedire la cessione del credito, significa 100 mila posti di lavoro persi in tutta Italia, e ovviamente anche Pisa e provincia, subirebbero un duro colpo, ad ora, non quantificabile".

Perche?

"I cali di lavoro non si vedono nell’immediato, oggi le imprese edilizie stanno lavorando ancora sulla spinta dei bonus e delle cessioni già fatte. I veri risultati dello stop li vedremmo solamente a settembre e con l’inizio dell’autunno. Ma ce c’è dell’altro".

Ovvero?

"Questi bonus erano anche vincolati al corretto utilizzo dei contratti di lavoro all’interno dei cantieri. Hanno avuto la forza di far emergere molto lavoro nero, regolarizzandolo. In più il superbonus ha dato forza all’edilizia, che si sa è una delle economie più trainanti in questo paese. Senza i bonus a rimetterci saranno proprio le abitazioni che ne hanno più bisogno, come condomini popolari o case con meno valore energetico".

Meriti e demeriti del superbonus?

"Ha fatto ripartire l’economia, almeno nell’edilizia e ha fatto emergere più legalità e più trasparenza. Gli edifici sono quelli che inquinano maggiormente nel nostro paese; l’efficientamento energetico è una partita importante: ci sono gli obiettivi del Next Generation Eu e l’agenda Onu per le città sostenibili. Non ha funzionato invece L’incondizionalità con cui è stato concesso il bonus. Chi aveva più risorse, è stato veloce, ed è riuscito a farlo. Mentre chi non ne aveva le possibilità si è incartato. È stato lasciato aperto a tutti, con la cessione del credito a cascata, come prevedibile sono stati fatti danni. Il bonus andava strutturato. Come edili abbiamo creato una piattaforma". E cosa chiedete?

"Il primo di aprile con Cgil e Uil, saremo in piazza per una manifestazione nazionale in cinque città contemporaneamente. come Toscana saremo a Roma. Chiediamo garanzie sullo sblocco dei crediti e vogliamo che venga data stabilità negli incentivi per i prossimi 10 anni garantendo lo sconto in fattura per i redditi medio bassi con Isee sotto 30 mila euro. Vanno ristrutturati tutti i bonus edilizi, come il sisma bonus e va lasciata la cessione del credito alle fasce medio basse. Chiediamo anche un intervento per edilizia pubblica residenziale".