Maxi-bollette: "Noi chiudiamo". Hotel e ristoranti con l’acqua alla gola

I costi sono triplicati e il salasso di agosto sarà ancora più pesante. Per molti operatori lo stop è l’unica soluzione

Chiara Ciampolini dell’Hotel Moderno di via Corridoni: "A novembre ci fermiamo"

Chiara Ciampolini dell’Hotel Moderno di via Corridoni: "A novembre ci fermiamo"

Pisa, 3 settembre 2022 - Chiara Ciampolini e Virgilio Ruglioni hanno già deciso. Se non cambierà nulla e le bollette continueranno ad essere insostenibili, diranno stop. Almeno per i mesi invernali, da novembre in poi. Chiara chiuderà fino a febbraio l’hotel Moderno, in via Corridoni, storica attività di famiglia. Ventuno camere e costi ormai da capogiro con bollette letteralmente triplicate. "Dopo il Covid non ho più dipendenti fissi, il 31 ottobre alla scadenza dei contratti attivati per la stagione, chiuderemo. Lo posso fare perché i muri sono di proprietà dei miei genitori. L’intenzione è è spegnere le luci da metà novembre. D’inverno noi lavoriamo molto con le ditte, se avremo richieste staremo aperti durante la settimana per chiudere nel week end. Altrimenti stop completo fino a tutto gennaio. Riapriremo a febbraio per il fine settimana di carnevale".

Anche Virgilio Ruglioni del Tirrenia Doc Caffè, locale frequentatissimo del litorale, è deciso: «Da novembre a fine febbraio facciamo pausa, il personale che ha contratti in scadenza non avrà il rinnovo. E’ inevitabile visto il salasso. Bollette che da 1.460 euro nel mese di luglio sono passate a 4.760. L’estate è andata bene ma ogni beneficio, vitale dopo i due anni di Covid, si è annullato. E le bollette di agosto avranno anche un ulteriore rincaro, almeno del 15/20%. Se non cambierà qualcosa, non è possibile andare avanti». Roberto Tommasoni, direttore dell’hotel Repubbliche Marinare (presidente di Confalberghi), fa i conti: «Il mese di agosto è stato molto buono, con un + 12% di fatturato, numeri positivi dovuti anche agli inevitabili ritocchi sulle tariffe delle camere. Ma i costi hanno ’mangiato’ ogni margine di guadagno. Gli aumenti, dal 2019, sono del 300%. L’unica soluzione sarebbe investire per arrivare all’indipendenza energetica, tra fotovoltaico e pompe di calore. Ma si tratta di risorse importanti. E la situazione non lo permette".

"Questo inverno – aggiunge Andrea Romanelli (Hotel La Pace, presidente Federalberghi) – ci siamo trovati a dover affrontare aumenti del 30/40% su lavanderia, materie prime, prodotti per la pulizia. Adesso si aggiunge il caro energia. Il risultato è che non potremo abbassare i prezzi più di tanto, come si farebbe in una bassa stagione ’normale’. Molti, soprattutto le piccole strutture, stanno valutando di tenere chiuso. Dobbiamo aspettare e vedremo quali azioni potremo mettere in atto, sicuramente una maggiore attenzione ai consumi energetici".

"Stiamo sensibilizzando il personale e i clienti - aggiunge Nicola Piegaia (Royal Victoria Hotel) – affinchè venga prestata particolare attenzione a non lasciare condizionatori e luci accesi. Inoltre abbiamo ritoccato la temperatura dell’acqua calda e anche con il riscaldamento cercheremo di capire cosa fare». Ridurrà il personale di sala Roberto Muscas della pizzeria Gusto al 129: «Le bollette sono il triplo. Da 1200 a 3700 euro, con consumi che sono rimasti identici. Che la situazione avrebbe raggiunto questi livelli di criticità è chiaro da tempo. Io almeno lo ripeto da marzo!".