
Il party abusivo a Pisa
Pisa, 14 dicembre 2022 - "E se il Comune fosse costretto a sborsare 200mila euro ai residenti per i danni della malamovida?". E’ il proposito al vaglio dei comitati dei residenti forti della sentenza di secondo grado che obbliga il Comune di Torino a risarcire con 200mila di euro, i residenti del quartiere San Salvario. Da Pisa invece, oltre a paventare il ricorso al giudice ordinario civile, si profila anche la richiesta di estensione del decreto anti rave "anche ad assembramenti non autorizzati con tanto di cassa acustica": dicono da comitato di Santa Maria. La pazienza dei comitati ha raggiunto il colmo per quanto successo nella notte tra sabato e domenica in piazza delle Vettovaglie. Il video inviato in redazione, sancisce la presenza di decine di giovani che ballano con bicchieri in mano attorno ad una cassa a tutto volume. Si vedono distintamente anche due locali aperti; uno con tanto di tavoli fuori.
La mano del residente che ha ripreso la scena con lo smartphone, si è poi spostata su un orologio che segna le 2.49. Ma andiamo per gradi. I comitati hanno spedito alla redazione anche la sentenza del Tribunale di Torino resa nota al pubblico tra il 20 ed il 22 novembre. "Si tratta di un precedente di grandissimo valore e che ha trovato grande eco sulla stampa": dicono dal comitato La Cittadella. Nella sentenza, oltre al risarcimento di 200mila euro a favore di 29 residenti, si scrive che "… il Comune avrà sei mesi di tempo per risolvere il problema della ‘malamovida’" decorso tale periodo, sempre il Comune sarà costretto a pagare dieci euro circa al giorno finché i rumori non rientreranno nei limiti di legge. Nella sentenza, si riconosce al Comune "un tempo di grazia", così è scritto nella sentenza per mettersi in regola. La causa era stata intentata dai residenti in primo grado e si chiedeva un risarcimento di oltre un milione di euro. Con sentenza definitiva, Torino "soccombe" per 200mila euro. "Questa sentenza è importantissima perché in primis riconosce al giudice civile e non a quello amministrativo un risarcimento contro la pubblica amministrazione e secondariamente, i residenti di Torino nel loro ricorso vincono per quegli articoli che abbiamo sempre citato e cioè il codice civile, la Costituzione, la carta dei diritti dell’uomo ed articoli dell’Oms dove si sancisce il diritto al riposo notturno".
La situazione del Comune di Torino appare simile a quella pisana perché nella sentenza si citano le varie ordinanze (anche stringenti), e le misure di sorveglianza adottate da quella amministrazione sin dal lontano 2010. Ordinanze di multe e orari che non hanno salvato l’amministrazione torinese perché non hanno dato risultati. Intanto però il Sole 24 ore sancisce che Pisa è nella top ten della città per la miglior qualità della vita.
Carlo Venturini