REDAZIONE PISA

L’esperienza più bella "Incontrare i pisani e dare voce alla loro voglia di partecipare"

La campagna elettorale e i temi cari al candidato sindaco della coalizione di centrosinistra, dalle passeggiate urbane ai programmi per Pisa. Con la pacatezza come stile.

L’esperienza più bella "Incontrare i pisani e dare voce alla loro voglia di partecipare"

di Paola

Zerboni

PISA

"La cosa più bella di questa esperienza? L’incontro con le persone, l’ascolto e la voglia di parecipare". Dalla prima passeggiata urbana, in quel di Cisanello, ha ‘visto gente’, girato i quartieri, preso caffè e aperitivi, partecipato ai primi confronti pubblici con gli altri ‘competitors’. Incontriamo anche noi Paolo Martinelli, candidato a sindaco di Pisa per il centrosinistra, con la sua lista civica La Città delle Persone sostenuta da Pd, Riformisti, Sinistra unita e M5S.

Come va la campagna elettorale? Se l’aspettava così?

"Certo non è una ‘passeggiata’, ma me lo aspettavo. Sono soddisfatto di aver impostato una campagna aperta tra le persone, che ricuce il rapporto con i cittadini, recupera e restituisce la fiducia verso la politica. Ho, anzi abbiamo, iniziato a farlo mettendoci allo stesso livello delle persone, ascoltandole. È emersa forte la voglia di partecipare, di fare proposte. In modo organizzato, non perché si conosce quell’assessore o quel consigliere. Mi sono messo in ascolto con la mia modalità, senza alzare la voce, usare formule magiche o ricette che van bene per tutto e tutti. Considero un primo obiettivo raggiunto il clima di entusiasmo che sta crescendo attorno a questa coalizione. E il clima pacato che ho impresso a questa campagna elettorale, in chiave costruttiva. Una modalità a cui tutti hanno finito per adeguarsi, con stile ben diverso da quanto avveniva in passato".

Lei si rivolge molto ai giovani.

"Nella lista civica ci sono molti candidati under 30. C’è una larga fetta di giovani che sono disorientati, ma incontrandoli e ascoltandoli, nei luoghi che frequentano, trovo interesse e voglia di mettersi a disposizione, di responsabilizzarsi e prendersi cura della loro città".

Siamo al 16 maggio, lei è diventato sindaco. La prima cosa che fa?

"No, guardi, intanto vediamo di arrivarci...".

Via, ci elenchi qualche priorità

"Sicuramente tornare ad investire sui servizi sociali. Superare gli interventi spot dei bonus e intervenire sul sociale in maniera strutturale con personale, risorse, insieme agli altri Comuni della Società della Salute, per la presa in carico delle persone, in particolare soggetti fragili e anziani. Istituire il portierato di quartiere e nei quartieri riaprire gli spazi comunali vuoti e pensarne la destinazione insieme ai cittadini. Per renderli presidi sociali e di sicurezza. Questo anche in chiave movida. Per alleviarne l’impatto, l’unico modo è decentrarla. E per farlo occorre creare occasioni e spazi da vivere nei quartieri. Quando parlo di città policentrica intendo questo, servizi diffusi e luoghi di aggregazione diffusi tra centro e periferie. Altra priorità è un segnale di apertura verso quel mondo che è pisano, ma non vota: comunità straniere, studenti fuori sede. Il Comune deve entrare in relazione permanente con l’agenzia regionale per il Diritto allo Studio, procedere ad un censimento degli immobili per destinarli all’accoglienza di quei 900 studenti universitari che, non ottendo l’alloggio, ricevono l’assegno e finiscono sul mercato degli affitti in città. E avviare un tavolo con gli studenti in consiglio comunale, per portare all’attenzione della città le esigenze e le proposte di chi studia a Pisa. Istituire la consulta giovanile e il consiglio comunale under 26. Tra l’altro, tornando alla movida e ai giovani, il Comune di Pisa è uscito dal protocollo notti sicure, le iniziative di prevenzione contro l’abuso di alcool e droghe. Non partecipa al tavolo provinciale sulla formazione lavoro. Dimensioni che devono essere recuperate".

Parliamo di Pnrr: Pisa ha ottenuto 60 milioni. Come si devono spendere?

"A fronte di risorse straordinarie serve una macchina organizzativa straordinaria, un ufficio centralizzato, ad hoc, in grado di coordinare i bandi, gestire ed operare nei tempi. È chiaro che se i finanziamenti arrivano su determinati progetti, ci deve essere senso di responsabilità rispetto agli impegni presi. Ma parte di quei fondi va destinata al recupero del patrimonio pubblico, pensando alla loro funzione in relazione ai bisogni delle persone. L’opposto di quel che si è fatto con gli asili: le famiglie non sanno ad oggi come verrà organizzato il servizio mentre le cinque strutture saranno interessate dai lavori finanziati con fondi Pnrr. O al Cep dove abbiamo impianti sportivi nuovi che non rispondono alle reali richieste di chi abita il quartiere".

Piano strutturale e Piano urbano della mobilità sostenibile: tutto da rifare anche lì?

"Il Pums va ripreso in mano, perché non è stato condiviso. è un patchwork di vari progetti, senza seria valutazione di sostenibilità e con ampliamento di parcheggi del 30% vicino alle mura. Noi pensiamo a piattaforme logistiche per i fornitori delle attività del centro, busvie ecologiche in sede protetta, circolari concentriche dai parcheggi scambiatori al centro città, potenziamento della mobilità condivisa, ampliamento della rete di ciclovie, guardando i comuni limitrofi, quindi Cascina e Livorno, non solo San Giuliano. Idem per il piano strutturale, occorre mitigare la cementificazione, e farlo con politiche d’area".

Parliamo del Pisa: lei va allo stadio? E il nuovo stadio sta bene lì?

"Certo che tifo Pisa, E vado allo stadio quando posso, soprattutto quando me lo chiede mio figlio. Non ho ancora avuto occasione di conoscere il presidente Corrado personalmente. Quanto al progetto Arena e sul Pisa Training Centre di Gagno, altre ipotesi ormai sono superate. Credo che la cosa importante è che siano strutture aperte alla città, fruibili da chi abita lì vicino e con adeguati spazi verdi".

Base militare e aeroporto Galilei: da sinistra (e anche da destra) vi accusano di non avere una posizione chiara.

"Sulla base militare la nostra posizione è stata chiara e netta fin da subito: non siamo contro l’Arma dei carabinieri, siamo contro la base a Coltano e dentro i confini del Parco. Devo essere più chiaro? Non va bene neanche al Cisam. Ci sono le caserme dismesse, altri spazi in città. Piuttosto rilevo la grave scorrettezza del sindaco Conti che ha scavalcato il tavolo interistituzionale andando a parlare a Roma, da solo, con il ministro della Difesa. Bypassando i pisani. Senza peraltro aver grosso seguito. Per fortuna, aggiungo. Sull’aeroporto idem: abbiamo detto con chiarezza, anche al governatore Giani, che Pisa deve essere scalo strategico a livello nazionale e chiesto garanzie sugli investimenti per il Galilei. Dopo il nostro incontro con Giani, i lavori sono partiti davvero...".