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Le liti e la conta a Pisa: psicodramma a mezzanotte

La direzione provinciale del Pd di Pisa si riunisce al circolo Arci La Cittadella, ma la crisi aperta dalle dimissioni dei cinque componenti schleiniani porta ad accuse incrociate e ad una lite tra i presenti. La relazione del segretario viene approvata a maggioranza, ma la sinistra dem lascia la sala.

Le liti e la conta: psicodramma a mezzanotte

Lo psicodramma si consuma prima di mezzanotte al circolo Arci La Cittadella, a San Frediano di Cascina, dove ieri si è riunita la direzione provinciale del Pd, subito dopo la crisi aperta dai cinque componenti schleiniani che si sono dimessi dalla segreteria provinciale: Linda Vanni, Gabriele Toti, Liviana Canovai, Valentina Ricotta e Roberto Fiore sbattono la porta per divergenze politiche con il segretario Oreste Sabatino. La direzione però, tra una lite e l’altra, approva a maggioranza la relazione del segretario e Sabatino resta alla guida del partito, con la sinistra dem che lascia la sala (compreso il presidente della direzione Fabrizio Cerri che aveva provato a convincere i presenti che votare quel documento non fosse utile proprio per i rapporti tesi tra le correnti). Sabatino, davanti al parlamentino dem, e a una platea di oltre 70 persone, attacca: "C’è chi vuol vivere in un clima di scontro e di congresso permanente dove vale più la corrente che l’appartenenza al partito". "Nel metodo - replica Fiore - registriamo come il livello provinciale abbia scarsamente coinvolto i livelli comunali del Pd e la stessa Direzione provinciale su questioni strategiche". E qualcuno, rivolto al segretario, aggiunge: "Ma lo hai capito che ha vinto la Schlein?". Parole dure anche da Andrea Ferrante: "La frattura tra i soci pubblici di Acque è il risultato di una partita politicamente malgestita". E poi avverte, riferendosi all’imminente apertura del congresso di Pisa: "Richiamo la federazione a un atteggiamento di rigore: i conti non tornano e bisogna farli tornare, in una comunità tutti devono essere confidenti nella lealtà dei comportamenti. Su questo vigileremo. Senza questa certezza la comunità degrada e rapporti personali si rovinano". icola Landucci chiede di "votare comunque la relazione del segretario" e andare avanti accusando la segreteria toscana di Fossi di non aver gestito i passaggi politici legati a rifiuti, multiutility e Acque. È l’inizio della lite: Landucci alza la voce, Cerri lo invita a calmarsi ma poi finisce per litigare con il presidente del consiglio regionale, Antonio Mazzeo (in sala, tra gli altri, anche l’assessora regionale Alessandra Nardini e il consigliere regionale Andrea Pieroni): "Hai la coda di paglia - sbotta Mazzeo rivolto a Cerri - proprio tu che alla festa di Riglione mi hai pure impedito di salutare i volontari in cucina". Quando la senatrice Ylenia Zambito, vicina alla Schlein, prova a gettare acqua sul fuoco la riunione non c’è già più. Lei parla ma accuse incrociate, brusii e schiamazzi dalla sala sovrastano la sua voce. Cerri, sul finale, propone di non mettere ai voti la relazione di Sabatino per non certificare l’ennesima spaccatura interna, i bonacciniani tirano dritto e lui esce dall’aula con la sinistra dem. Sabatino lo accusa di "omissioni d’atti d’ufficio", la Nardini apostrofa il segretario: "Vergogna". Sigla, sipario. Fino alla prossima puntata..

Gab. Mas.