REDAZIONE PISA

Le antiche misure utilizzate in Toscana: libro pisano

Il volume sarà presentato sabato dalla professoressa Gabriella Garzella al Fortilizio

Il volume sarà presentato sabato dalla professoressa Gabriella Garzella al Fortilizio

Il volume sarà presentato sabato dalla professoressa Gabriella Garzella al Fortilizio

Le antiche misure in uso nella Toscana storica rapportate al moderno sistema metrico decimale. Questo è l’argomento del pratico "Manuale di Ragguaglio delle antiche misure in uso in Toscana" (edito da Antiche Porte Reggio Emilia, € 14, p. 126) che sarà presentato sabato 5 ottobre, alle 17 circa, nel bel Fortilizio di Torre Guelfa dalla professoressa Gabriella Garzella della Società Storica Pisana.

Nei documenti ottocenteschi la Toscana di oggi è descritta come: Granducale, Lucchese ed Estense. Firenze aveva la maggior area d’influenza, Lucca vantava antiche origini autonome, Massa e Carrara erano legate al

Ducato di Modena da vincoli di sangue. Il Regno d’Etruria, la dominazione francese (1808- 1814), la Restaurazione e il Trattato di Firenze del 1844, portarono cambiamenti e riassetti territoriali marcati.

A metà Ottocento Lucca diviene Granducale, la Lunigiana è ripartita, in modo più omogeneo, tra Parma e Modena, e anche in Garfagnana si operano rettifiche di confini. Poco prima dell’Unità le province di Pisa, Lucca, Arezzo, Siena, Pistoia, Livorno, Grosseto e le isole d’Elba e Gorgona avevano antiche “abitudini misuratorie”, successivamente queste vengono rapportate al sistema metrico moderno. I comuni e le loro comunità faticano ad adattarsi alle nuove unità, che ancora spesso sopravvivono.

Ma bracio, stajo barile, con canna, catastino, traino, fiasco, quartuccio, passetto e stioro, coltra e tanti altri piano piano cedono il passo nella vita quotidiana a metro, litro e chilo, coi loro multipli e sottomultipli.

Il volumetto è un pratico strumento che aiuta non solo gli studiosi nella lettura dei documenti d’archivio ma anche gli appassionati ad inquadrare meglio un importantissimo passaggio epocale, per altro poco conosciuto. Nella nostra piazza delle Vettovaglie sopravvive una tabella del tempo che lo testimonia.