Lavori attesi, autunno prova del nove: "Inverno da dimenticare: meno 40%"

I marinesi fra speranza e timori: "Cantieri per diga e spiagge ok, ma le vere mareggiate arrivano dopo l’estate"

Lavori attesi, autunno prova del nove: "Inverno da dimenticare: meno 40%"

Lavori attesi, autunno prova del nove: "Inverno da dimenticare: meno 40%"

di Mario Ferrari

I lavori per proteggere la spiaggia di Marina di Pisa (nella foto al centro di Elena Pardini per Valtriani gli scogli rinforzati) proseguono nella tiepida fiducia da parte della popolazione. Dopo gli eventi alluvionali di novembre e dicembre, i marinesi guardano alla stagione estiva come un momento di tregua, sapendo che gli esiti degli interventi si vedranno in autunno, come scriviamo anche nelle pagine nazionali. "Non siamo in grado di giudicare lo stato di avanzamento e l’efficienza dei lavori, ma finché non ci saranno le mareggiate serie non avremo certezze della funzionalità - spiegano Mariangela Mori e Monica Martinico della Libreria Civico 14 -. Durante la scorsa mareggiata nella libreria è entrata l’acqua due volte, danneggiando libri e muri, costringendoci ad attrezzarci per conto nostro comprando delle barriere. Speriamo che le nuove dighe non ce le facciano mai utilizzare. Dispiace però che i lavori, richiesti da anni vista l’erosione degli scogli, siano arrivati solo dopo l’alluvione". "Guardiamo al futuro – proseguono – la prova del nove è la prossima mareggiata, vedremo come le dighe resisteranno ai venti autunnali".

Oltre alle dighe, è importante anche il sostegno della costa. Secondo il marinese Massimo Bortoluzzi "le spiagge di ghiaia sono l’unico modo per impedire l’erosione. Il loro funzionamento dipende da quanto sono larghe e dalla distanza con le dighe soffolte (le scogliere, ndr). Hanno il difetto - precisa Bortoluzzi - di essere un corpo mobile, per questo devono essere costantemente rispianate. Più si accorciano, perché il mare le distrugge, e meno hanno risultato, infatti nell’ultima mareggiata con soli 5 metri di ghiaia abbiamo visto i risultati. Con delle spiagge di ghaia più larghe eventi come quelli di fine anno non faranno più danni seri. Il nostro sarà un perenne luogo di intervento, però tocca farlo vista la conformazione geografica di Marina".

Se nelle vie interne di Marina la speranza sono le dighe, sul lungomare la situazione cambia "La nostra problematica - afferma Davide Bigazzi, titolare del Pia - è l’adeguamento alle nuove mareggiate: la nostra attività si deve attrezzare per affrontare i moti ondosi e ventosi che sono aumentati in questi anni. Ci servono strutture più protette, altrimenti quando arriva il periodo invernale siamo in difficoltà". Una situazione che causa seri danni anche a livello economico perché, spiega Bigazzi , "abbiamo avuto un calo del 30-40% di visitatori che avevano paura di venire a Marina. A questo si deve aggiungere un aprile in cui non ci sono ancora stati due giorni di sole di fila e delle estati sempre più torride per le quali dobbiamo comprare nebulizzatori e altro. Se le istituzioni - conclude - rendono più agevole questi adeguamenti ci darebbero una mano, altrimenti in inverno rischiamo di stare chiusi".