
di Antonia Casini
PISA
Se la ripartenza passasse dagli occhi grandi e interessati dei più piccoli? Silvia Piccini (nella foto pre-Covid), guida turistica con esperienza trentennale (lavora nel settore dal 1987 e fa parte del direttivo Confguide Confcommercio) organizza da sempre tour per bambini e adolescenti. Domenica 30 maggio alle 10 ha studiato una visita speciale di piazza Duomo con disegni e divertimento.
Potrebbe essere una strada per rilanciare Pisa, quella del turismo dedicato ai bimbi?
"E’ un’idea. In tanti anni ho incontrato molte scuole dal mondo. Quello in programma a fine maggio è un tour lanciato già due anni fa. Non sono una psicologa, ma sono stata a contatto con bambini di varie nazionalità che hanno approcci diversi all’arte: i francesi, come gli italiani, sono abituati ad avere i monumenti intorno a loro e quindi non solo vedono ma osservano facendo attenzione e cercando di memorizzare, gli indiani usano molto la fantasia e, per esempio, aggiungono piani alla Torre pendente visto che non sono abituati a edifici alti, gli americani, in generale, non sono ottimi osservatori".
Come si svolgono questi giri?
"Parto da una spiegazione di base: non troppo didattica ma neppure sintetica, devo dare degli stimoli per farmi ascoltare. Poi parlo del contesto nel quale è stato costruito il Campanile, che cosa succedeva allora? L’invito è quello a portare carta e pennarelli e riprodurre la Torre. Chi è più bravo vince un gelato. Poi magari il gelato lo mangiamo tutti insieme. Di solito, poi si fa la caccia al tesoro con gli stemmi medicei e si raccontano tante curiosità. Facciamo un gioco misurando quello in cui ci imbattiamo con i piedi e con le mani. Li porto da Pinocchio, un burattino ad altezza bambino usato anche in alcuni film".
Altri progetti?
"Vorrei abbinare un itinerario in chiave gastronomica: spiegando come nasce il gelato. Salza è stato uno dei primi importatori di cioccolato dall’Equador. Ma anche da dove arriva la Cecina. Perché il Montino si chiama così e si trova in quel punto? Lì c’era un piccolo promontorio che emergeva da una vasta laguna. Sembra che una nava investita dalla tempesta portasse varie mercanzie che perse in mare. A bordo rimasero solo i ceci che, con l’acqua salata e il sole, si mischiarono e cossero naturalmente. Sono leggende che arrivano dalla storia".
Già, le vie dell’acqua.
"Una terza giornata potrebbe essere proprio con le navi. E l’Arno, da dove nasce? C’è poi il murales di Keith Haring partendo dal quale si può discutere di comunicazione e uso di colori naturali, ma anche inquinamento, per non parlare dei tour naturalistici e di quelli su Fibonacci".
Anche i musei sempre di più si stanno attrezzando per coinvolgere i piccoli.
"Ho sempre fatto percorsi didattici e ci credo. All’estero sono diffusi. Quante classi delle medie ho accolto dal Canada! Le possibilità sono infinite".