ANTONIA
Cronaca

La rivoluzione del turismo. L’accessibilità

Associazioni a Pisa si uniscono per rendere la città accessibile a tutti, non solo fisicamente ma anche cognitivamente. Serve una regia unica per coordinare sforzi e garantire inclusione totale.

Casini

Da anni molte associazioni sono impegnate sul territorio per rendere la città accessibile. Ciascuna con i propri iscritti, nel settore per il quale sono nate. Un ottimo lavoro, quasi sempre svolto da volontari che si impegnano con passione. Che impiegano le loro risorse per altri. Ma non basta. Rischiano di restare tanti piccoli grandi progetti slegati l’uno dall’altro. O finalizzati a se stessi. Se la rivoluzione deve essere culturale deve avere un unico binario e un solo obiettivo. Serve una regia che ascolti le varie voci e che risponda sempre e solo alla stessa domanda: il monumento, la strada, il ristorante è accessibile? Che cosa si può fare per renderlo tale. E il punto è che, trattandosi di un cambio radicale di approccio, una mobilità facile (che agevola anche anziani, bambini nei passeggini, chi ha problemi momentanei nel muoversi) è solo il punto di partenza. Percorsi, cartellonistica adeguata, audio-guide, modelli delle varie opere da poter conoscere attraverso il tatto per le persone cieche. C’è poi la disabilità cognitiva e intellettiva che ha altre letture, altre esigenze da considerare. Ma anche in questo caso una realtà accessibile per chi ha questo tipo di disabilità lo è per tutti. Ecco perché un lavoro simile non può essere affidato soltanto alle singole associazioni, ma deve avere una regia unica che abbia una visuale globale della città, che metta insieme i musei statali, con quelli universitari e gestiti da enti; che consideri mobilità, autonomia, inclusione. Inutile rendere accessibile un singolo edificio se poi non lo è la strada che porta a esso, o viceversa. O costruire un itinerario per le persone con ridotta mobilità che è inadatto per chi ha disturbi cognitivi. Questa è una rivoluzione davvero collettiva per rendere Pisa prima città italiana accessibile, una grande opportunità di sviluppo oltre che una forma di civiltà.