
La Regione punta su Serfogli Guiderà Sviluppo Toscana
di Gabriele Masiero
Salvo sorprese sarà Andrea Serfogli il prossimo presidente di Sviluppo Toscana Spa, la società della Regione Toscana trasformata in un’agenzia di sviluppo con un incremento delle attività da svolgere. La nomina avverrà nelle prossime settimane e il nome di Serfogli è tra 5 indicati dal presidente Eugenio Giani come componenti del nuovo consiglio di amministrazione che oltre all’ex assessore pisano comprende Gessica Sartini, Andrea Puccetti, Mario Cerofolini e Stefano Pastorelli). La proposta di Giani è di affidare la presidenza proprio a Serfogli, condivisa anche dall’assessore regionale Leonardo Marras e dal presidente del consiglio regionale, Antonio Mazzeo.
Una recente legge regionale ha trasformato Sviluppo Toscana da società di servizio ad autentica agenzia di sviluppo con un riassetto che comporta, spiegò nel dicembre scorso dopo l’approvazione del provvedimento, la consigliera regionale del Pd, Ilaria Bugetti, presidente della commissione Sviluppo economico, "una maggiore operatività attraverso un consiglio di amministrazione e un amministratore unico delegato con la figura del direttore generale che sarà uno strumento esecutivo e di diretta emanazione della Giunta: Sviluppo Toscana dovrà gestire una fase delicata come quella dei fondi del Pnrr e molti altri finanziamenti e dovrà rappresentare quella fase di sostegno corposo e fondamentale a tutta l’economa della regione".
Insomma, un incarico politicamente molto rilevante per l’ex candidato sindaco Pd del 2018 e assessore della Giunta Filippeschi, che dopo la sconfitta elettorale era stato obiettivamente marginalizzato dentro il Pd locale e si era visto sbarrare la strada per diventare direttore generale della Provincia di Pisa, dicono i rumors politici, "impallinato" da fuoco amico e più precisamente dall’ala sinistra dem tornata in auge con l’ascesa alla segreteria nazionale di Elly Schlein. Serfogli ora torna in sella con un incarico regionale di primissimo piano e su indicazione diretta di Giani. Un riconoscimento alle sue capacità ma anche al suo impegno politico passato, prima di scivolare lentamente nel dimenticatoio con gli ultimi cinque anni in consiglio comunale trascorsi in una posizione sempre più defilata rispetto all’attività del gruppo dem.