FRANCESCO
Cronaca

La pineta muore e non vedo la soluzione

Francesco

Italiano*

I pini di Marina di Grosseto stanno morendo. Sono vent’anni che li vediamo ammalarsi, agonizzare e morire. La causa? Un parassita, ci hanno detto, che li uccide, come una peste. La parte nord di Marina dagli anni Novanta è stata vittima di progetti edilizi sproporzionati: palazzine di decine di miniappartamenti hanno preso il posto di abitazioni più modeste. Invece, laddove l’edilizia è stata più rispettosa della vegetazione e i pini restano più fitti, la ‘peste’ non è ancora arrivata, ha meno presa in ogni caso. Qui, in queste strade, i tronchi tagliati sono stati ricoperti dall’asfalto come se niente fosse. Insomma, ormai sembra più di stare a Grosseto-città che a Marina.Ormai sono dieci anni che una grande porzione di pineta è bruciata all’entrata di Marina. Al suo posto, dopo dieci anni, c’è ancora il vuoto, una radura triste, come una cicatrice mai rimarginata. Un patrimonio del genere che si lascia deperire non è solo una perdita estetica, affettiva e paesaggistica ma anche una peculiarità ambientale che rappresenta per queste località balneari un vero valore aggiunto. Cosa aspettano le autorità locali a stanziare fondi per contenere questo processo degenerativo, per finanziare studi approfonditi e attuare politiche ambiziose di tutela, di prevenzione e di ripristino quanto mai urgenti in quest’epoca in cui i cittadini sono sempre più sensibili ai problemi legati all’azione devastante dei cambiamenti climatici? Beninteso, parlo da profano, non sono un esperto di botanica né di urbanistica, sono un semplice ‘stagionale’, un grossetano emigrato all’estero fedele a Marina. Quello che vorrei è solamente più ambizione per la mia terra. Sento infatti che l’inerzia che circonda questo problema sa di rassegnazione e rassegnarsi costituisce oggi, per me, un errore politico oltre che un atteggiamento anacronistico e irresponsabile.

*Attore - Grosseto