Intemperie, traffico, inquinamento. I nuovi nemici delle statue urbane

La ‘caduta’ del San Ranieri a Cisanello e lo stato di salute delle opere pisane. Parla il professor Mattia Patti

Intemperie, traffico, inquinamento. I nuovi nemici delle statue urbane

Intemperie, traffico, inquinamento. I nuovi nemici delle statue urbane

di Enrico Mattia Del Punta

PISA

Nella notte tra martedì e mercoledì la statua di San Ranieri nell’area verde vicino alla rotatoria di Cisanello, è caduta. Secondo una prima ricostruzione, a causare il cedimento è stata la corrosione dell’attaccatura della statua al basamento. Ma qual è lo stato dell’arte delle statue pisane? Sentiamo Mattia Patti, professore associato di Storia dell’Arte Contemporanea all’Università di Pisa.

Professore, come stanno le statue di Pisa?

"Non si registrano situazioni drammatiche. La salute di queste opere dipende da dove sono posizionate, lo stato di conservazione dipende da materiale e caratteristiche tecniche".

Quali fattori che possono scatenare uno stato di degrado?

"Tra gli altri sono lo smog e le vibrazioni causate dal passaggio dei mezzi in zone molto trafficate. Negli ultimi anni i ricercatori studiano con attenzione i processi di degrado attivati da piogge e dalle condizioni atmosferiche che stanno cambiando. Penso alle piogge acide, ai fenomeni meteo estremi e al cambiamento climatico. Si ha da parte dei restauratori un’attenzione nuova e diversa nei confronti di manufatti molto solidi, che potrebbero avere problemi che in passato non esistevano".

La statua di San Ranieri si trova in un punto molto trafficato. Può essere una concausa?

"Senza studi approfonditi è difficile dirlo. Può darsi che il danno si sia verificato in passato e che già il ‘San Ranieri’ si trovasse in una situazione di bilico. Niente è da escludere. In Italia la tutela del patrimonio artistico è gestita dalla Sovrintendenza, abbiamo un sistema articolato ed efficiente nonostante la carenza di personale. In Toscana, con CNR e Università di Pisa, esiste una rete forte all’avanguardia che lavora in questo settore".

Come si fa a vedere se una statua è in cattivo stato?

"Il processo di degrado è paragonabile ad una malattia dell’uomo, prima si intercetta prima si può prevenire, serve monitoraggio, ma qui abbiamo una diffusione e ricchezza del patrimonio senza eguali. Il problema della progettazione dell’arte pubblica è un tema delicato".

Come mai?

"Non sempre oggi si vanno realizzando e autorizzando opere d’arte idonee al luogo dove vengono collocate, le città vivono rapidissime e profonde trasformazioni. Sarebbe auspicabile potenziare il dialogo tra istituzioni ed enti di ricerca che in ambito scientifico lavorano sullo studio della conservazione delle opere per capire se certe scelte, per esempio un cambiamento riguardo la mobilità, possono avere delle ripercussioni sulle opere presenti sul territorio".