"Inclusione con gli orti sociali"

L'associazione "La RosaAmara" si occupa di fragilità sociali e inclusione attraverso progetti di agricoltura sociale, orticoltura, attività fisica adattata, orti sociali e sportello d'ascolto. Offre la possibilità di sfruttare al massimo le potenzialità di ogni individuo.

La RosaAmara è l’associazione che nasce da un gruppo di professionisti dei settori dell’educazione, della riabilitazione e della cura della persona, racconta la presidente Elena Meucci. Ha sede nel comune di Cascina e si è costituita nel 2012 formalizzando l’atto di nascita nel 2013 grazie a un primo progetto dedicato ai minori.

Quanti gli iscritti?

"A oggi sono circa 50".

Gli obiettivi?

"Siamo trasversali rispetto a realtà più specifiche che si focalizzano su una tipologia di utenza o su uno specifico settore. La RosaAmara si occupa da sempre di fragilità sociali e della loro inclusione attraverso percorsi e progetti che vanno dalla prevenzione del rischio di solitudine alla riabilitazione sociale di soggetti deboli. I progetti con cui l’associazione opera sul territorio, in rete con i servizi pubblici e con altre realtà, sono diversi ed hanno per la maggior parte dei casi l’agricoltura sociale e l’orticoltura come filo conduttore. Da tempo si è trovato nella natura, e nelle molteplici attività ad essa connesse, un ottimo setting terapeutico in grado di promuove di per sé il benessere psico fisico e l’educazione ad ogni età e in ogni tipo di criticità psico sociale".

I progetti?

"Abbiamo attivi tre orti sociali nel comune di Cascina dove si intrecciano i percorsi di anziani, volontari e ragazzi con fragilità psicofisiche ma anche quelli di giovani in situazione di messa alla prova. L’obiettivo è promuovere l’inclusione sociale offrendo ad ogni individuo la possibilità di sfruttare al massimo le proprie potenzialità. Nell’ultimo anno si sono avviati 8 corsi di Attività Fisica Adattata, rivolti agli anziani, un orto didattico sociale e uno sportello d’ascolto gratuito".