Imprenditore vittima degli strozzini Coppia incastrata dalla Finanza

Per quasi cinque anni paga 240mila euro a rate con tassi del 65% per ripianare un debito da 90mila euro. Gli usurai arrestati in flagranza dai militari delle Fiamme Gialle: lui campano, lei della zona del Cuoio

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CASCINA

Alla fine, stremato dai debiti e con la vita sconvolta dagli strozzini, ha denunciato tutto alla Guardia di Finanza. Dopo quasi cinque anni di pagamenti e pressioni, di minacce e ricatti, un piccolo imprenditore di Cascina ha visto arrestare sotto i suoi occhi la coppia di usurai alla quale, a fronte di un prestito di 90mila euro nel 2017, ha dovuto restituire oltre 240mila euro con punte di usura del 65% all’anno. Una coppia in affari economici, di cuore e di usura. Lui campano di 58 anni, lei trentasettenne residente in un comune del comprensorio del Cuoio, sono finiti in manette in flagranza di reato dopo aver appena prelevato una busta con i soldi direttamente dall’attività commerciale della vittima. Ma, fuori, hanno trovato i militari delle Fiamme Gialle. L’uomo è in carcere, la donna ai domiciliari. Le indagini, dirette dalla Procura della Repubblica di Pisa, sono state condotte dal gruppo Guardia di Finanza di Pisa.

Il piccolo imprenditore era in difficoltà, come spiega la Guardia di Finanza, "per una crisi di liquidità pregressa" e per questo motivo aveva chiesto il prestito di circa 90.000 euro. In quasi cinque anni, per saldare il debito, è stato costretto a restituire circa 240.000 euro, oltre ad una parte cospicua dell’incasso delle vendite che settimanalmente veniva prelevato dalla complice. Era la donna, infatti, secondo quanto accertato dai finanzieri, l’incaricata di passare al setaccio la contabilità dell’imprenditore per sottrarre ulteriori somme. Da un calcolo effettuato dagli stessi uomini delle Fiamme Gialle complessivamente, a fronte del prestito, sono stati pagati dal commerciante interessi fino al 65% annuo.

Quasi cinque anni da incubo. Con la vita completamente in mano al cinquantottenne e alla sua donna che lo hanno costretto a sacrifici inenarrabili per far fronte alle loro pressanti richieste di denaro. E che le richieste fossero pressanti i finanzieri l’hanno verificato di persona quando si sono appostati per testimoniare la consegna e far scattare gli arresti. Consegna avvenuta nel locale commerciale della vittima. Dopo gli arresti a Cascina, i finanzieri hanno eseguito varie perquisizioni nel comprensorio del Cuoio e in altre zone delle province di Pisa e Firenze alla ricerca di ulteriori fonti di prova e per l’identificazione di eventuali altre vittime. Gli arresti sono stati convalidati dal giudice per le indagini preliminari di Pisa che ha disposto la reclusione in carcere per l’usuraio e gli arresti domiciliari per la sua socia in affari e di cuore.