
di Enrico Mattia Del Punta
PISA
"Signora questo ponte, mi impegnerò per farlo intitolare a suo babbo. Fu la promessa che il sindaco di Pisa, Michele Conti mi fece quasi un anno fa". Lo racconta Antonella Melani, la figlia di Ugo Melani. Il traghettatore di Riglione, che per una vita intera, sotto il sole a picco e sotto la pioggia battente, portava con la sua barca i pisani, da una riva all’altra dell’Arno. Proprio nel punto in cui ora sorge la nuova passerella ciclopedonale. Una storia, quella di Ugo, che tutti i riglionesi conoscono. Il passo di barca, in fondo a via Malatesta, attraversava l’Arno tra Riglione e San Biagio. Ugo caricava le persone sulla sua barchetta. Fossero queste in bici, in motorino o a piedi. Un servizio usato spesso da familiari e amici dei pazienti del vecchio sanatorio, che si trovava dove ora sorge l’ospedale, ma anche dagli operai che andavano alla Richard Ginori e alla Marzotto.
"Ci ha passato una vita intera – racconta la figlia -. Iniziò fin da piccolo, con lo zio. Era un lavoro di grande sacrificio, e la retribuzione era magra, ma lui me lo ricordo, proprio come se lo ricordano tutti nel quartiere, sempre cordiale e con un sorriso stampato in faccia". Tra una sponda e l’atra, Ugo si faceva volere bene. "Per lui non c’erano sabato o domenica – continua la figlia Antonella -, molte volte non faceva pagare, per compassione, mi diceva con la mano sul cuore, che non se la sentiva di chiedere soldi a chi, più sfortunato, andava al sanatorio". Ed ora è stata lanciata la petizione su Change.org che chiede l’intitolazione del nuovo ponte proprio ad Ugo. "I Melani, famiglia da generazioni legata al fiume, erano navalestri fin dalla fine dell’800" si legge nella petizione online. Semplicemente Ugo, come lo chiamavano tutti, traghettava spingendo una pertica "ma quando c’era la piena usava un cavo di acciaio tra le due sponde e si lasciava portare dalla corrente – spiega la figlia, che mostra le foto con orgoglio -. Ha lavorato fino al 1980, l’Arno era cambiato, molto più fangoso, il servizio sempre meno usato e lui era invecchiato". Melani, morì nel 2002 all’età di 92 anni. Tantissimi i ricordi legati ai primi anni ’60, quando ancora nelle calde estati pisane, i ragazzini si tuffavano in Arno. "Quando ero piccola stavo tanto con lui nella barca a tenergli compagnia. Ha salvato tante vite -ricorda Antonella Melani -, ragazzini che stavano per affogare, ma anche chi voleva togliersi la vita proprio in quel tratto del fiume". La petizione ha raggiunto quasi 200 firme e c’è chi tra le ragioni scrive: "Intitolargli il ponte sarebbe doveroso, perché la memoria è importante". Un’intitolazione, quella ad Ugo Melani che guarda alla storia di vita di tanti riglionesi. Una storia legata da un filo d’acciaio, quello con cui "Ugo!", come strillava chi dall’altra parte del fiume lo chiamava per farsi venire a prendere, ha usato per spostare la sua barchetta da una riva all’altra, per oltre 35 anni.