
Il giorno della Torre Compleanno di un mito "Si apre un anno di festa per la città e i pisani"
di Gabriele Masiero e Enrico Mattia Del Punta
PISA
Il sole illumina "il prato dei Miracoli", come disse mirabilmente Gabriele D’Annunzio, e riscalda il Campanile del Duomo, il più celebre al mondo, conosciuto dai più come la Torre pendente, che ieri ha festeggiato i suoi primi 850 anni di vita. In coda al museo delle Sinopie di buon mattino sono già tanti in attesa dell’annullo filatelico voluto da Poste italiane per questo evento, mentre tra i turisti in attesa di raggiungere la cella campanaria sono pochi, soprattutto tra gli stranieri, che quello che stanno vivendo non è un qualunque mercoledì, ma una data che sarà consegnata alla storia. Lo sa anche Andrea Maestrelli, il presidente dell’Opera primaziale pisana (fresco di elezione avvenuta nelle scorse settimane), che fatica a trattenere l’emozione e ammette: "Per prepararmi questo discorso mi sono documentato leggendo molte rassegne stampa, perché volevo calarmi dentro l’avventura umana che il nostro campanile sa regalarci come nessun altro. Per questo desidero ricordare prima di tutto, Michele Jamiolkowski, colui che dopo il settembre nero del 1995 quando in una sola notte la Torre accumulò la pendenza di un anno intero e si temette il peggio per la sua stabilità, salvò la Torre con una straordinaria intuizione: la sotto escavazione e il costante monitoraggio delle falde. Anche l’ultimo report del gruppo di sorveglianza presieduto da Salvatore Settis ci conferma l’assoluta stabilità del monumento". Maestrelli ha poi precisato che i festeggiamenti si protrarranno per un anno intero e "saranno una festa di Pisa, con Pisa e per Pisa" e Pierfrancesco Pacini "il presidente operaio che ha a lungo ben custodito questo scrigno di tesori che risponde al nome di Piazza del Duomo".
Nel suo intervento l’arcivescovo Giovanni Paolo Benotto ha invece ricordato una battuta che rivolse a papa Benedetto XVI quando gli chiese lo stato di salute "del nostro amato campanile". "Santità - rispose Benotto - è come la chiesa che pende da tutte le parti, ma non cade". Il sindaco Michele Conti ha auspicato "una sempre maggiore sinergia tra la Primaziale e gli enti del territorio, in una virtuosa collaborazione che ha già portato all’accordo di gestione del sito Unesco" e ricordato "gli interventi di riqualificazione già programmati in piazza Manin, Largo Cocco Griffi e via Contessa Matilde".
Il programma delle celebrazioni, tuttora in via di definizione, prevede una mostra dedicata alla Torre, con un comitato scientifico presieduto da Stefano Renzoni che sarà organizzata il prossimo giugno nell’ex Palazzo Opera, rappresentando il campanile attraverso un racconto di opere, immagini, restauri, stampe, fotografie e riprese Tv e cinematografiche del monumento nel corso dei secoli. Un’altra mostra, curata da Alberto Tosi, sarà organizzata presso il Museo della Grafica e proporrà studi sulla città ideale e sul valore del Campanile e della Piazza del Duomo. Una terza esposizione, curata da Gabriella Garzella e Chiara Bodei, allestita all’Università di Pisa, riguarderà la collezione Malcov di oggetti inerenti la Torre. ’Scienza e fede’ è invece il titolo provvisorio di un incontro in cattedrale tra due autorevoli esponenti del mondo religioso e del mondo accademico. In cartellone anche un’iniziativa pubblica sulla figura culturale e scientifica del cardinale Pietro Maffi, il convegno delle Cattedrali Europee a novembre su ’L’equilibrio tra conservazione e spiritualità’, letture sul Campanile da parte di attori di passi letterari riferiti alla Torre Campanaria e alla Piazza del Duomo. L’Arsenale, infine, organizzerà proiezioni dei film in cui compare il Campanile. E nel 2024 sarà presentato lo stato di salute del Campanile e l’andamento delle attività di monitoraggio (terrestre e satellitare).