
Il computer made in Pisa
E’ il primo computer made in Italy, realizzato in quella che è considerata la città culla dell’informatica: Pisa. E’ la Cep, la Calcolatrice Elettronica Pisana. La storia della Cep ha inizio nel 1954 quando le province toscane di Pisa, Livorno e Lucca, stanziarono per l‘università un fondo di circa 150 milioni di lire, somma allora significativa, per la realizzazione di un sincrotrone, che poi fu invece costruito a Frascati. Uno ‘scippo’ che mise una pezza Enrico Fermi il quale suggerì adi utilizzare la maggior parte di quel finanziamento per progettare e costruire un calcolatore elettronico. La Cep fu realizzata come prima macchina ridotta nel 1957, grazie agli sforzi di Marcello Conversi, direttore del Dipartimento di Fisica, e di Alessandro Faedo, matematico, poi preside della Facoltà di Scienze, rettore dell’Università di Pisa e presidente del Cnr. Dal 1961 – dopo l’inaugurazione alla presenza dell’allora Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi - la Calcolatrice Elettronica Pisana fu messa a disposizione delle comunità scientifica. Un’invenzione che fu resa possibile anche grazie ad Adriano Olivetti (e al laboratorio di Barbaricina) che sostenne il progetto con risorse e finanziamenti diretti per poi attingerne le basi progettuali per creare l’Elea 9003: il primo calcolatore elettronico per uso commerciale mai introdotto sul mercato mondiale. La Cep è esposta dal 2002 in una sala dedicata nel Museo degli Strumenti per il Calcolo (ai Vecchi Macelli) ed è uno dei suoi pezzi più prestigiosi.