
Grazia
Masciandaro*
Nel contesto ambientale ed economico-sociale,
lo sviluppo di pratiche che riescano a mitigare e ridurre le pressioni antropiche sull’ambiente diviene un argomento di fondamentale importanza. L’economia circolare rappresenta un modello di produzione e consumo volta al riutilizzo in massima parte dei rifiutiscarti prodotti in tutti i settori economici impedendo
che la loro sorte sia lo smaltimento in discarica e dando loro nuova vita attraverso il reinserimento nei vari settori produttivi. In tale contesto si inseriscono i più recenti lavori condotti dall’Iret- Cnr di Pisa che ha sviluppato negli ultimi anni moltissimi progetti di carattere europeo volti a dimostrare l’efficacia di tecnologie naturali implementate nel recupero e nella valorizzazione di matrici che costituirebbero altrimenti un rifiuto da smaltire in discarica con notevoli costi economici ed ambientali. In particolare, gli ultimi due progetti, Life Zeowine e Life Subsed rappresentano brillanti esempi di come sia possibile trasformare un rifiuto destinato allo smaltimento in una risorsa di notevole valore.
Il primo è un progetto finanziato dall’Unione europea con lo scopo di migliorare la protezione e la gestione del suolo ed il benessere della vite attraverso l’applicazione di un prodotto innovativo – Zeowine – derivante dal compostaggio degli scarti della filiera vitivinicola e zeolite. La sinergia degli effetti positivi sul terreno e sulla pianta dell’applicazione di "Zeowine" si riscontra nel miglioramento delle caratteristiche delle uve e dei vini prodotti offrendo al contempo una soluzione al problema della gestione dei residui verdi e chiudendo il ciclo produttivo aziendale.
Il progetto Life Subsed ha invece dimostrato l’idoneità dei sedimenti marini, recuperati attraverso trattamenti di fitorimedio e di landfarming, come nuovo substrato di coltivazione in sostituzione della torba in diverse culture di interesse agronomico ed ornamentale.
*direttrice di ricerca
Cnr-Iret