Ex chiesa in Qualquonia. Restauro al via con il Pnrr

Il percorso che porta all’avvio dei lavori è iniziato circa dieci anni fa. L’intervento servirà al recupero e alla valorizzazione di questo bene pubblico.

Ex chiesa in Qualquonia. Restauro al via con il Pnrr

Ex chiesa in Qualquonia. Restauro al via con il Pnrr

Conto alla rovescia per il cantiere della ex chiesa di Sant’Antonio in Qualquonia grazie al Comune che ha intercettato 900mila euro dai fondi del Pnrr. Già nominato con determina comunale il responsabile della sicurezza, ed il cantiere appone nella cartellonistica la data del 30 agosto 2024 giorno fissato per la fine contrattuale dei lavori. In realtà però nell’atto di erogazione dei fondi del Pnrr si dà tempo al Comune fino al 31 marzo del 2026 il termine per la consegna del certificato del collaudo. Si tratta di un intervento di restauro e riuso per attività espositive e culturali ed era previsto nel programma triennale dei lavori pubblici 2022- 2024. Il decreto del ministro dell’Interno del 30/12/2021 indica il Comune di Pisa quale soggetto attuatore e fissa il 30 settembre 2024 come termine per aver realizzato (pagato) almeno una percentuale pari al 30% delle opere. La storia della ex chiesa di Qualquonia è lastricata di mille problematicità tant’è che per decenni è stata simbolo di degrado del centro storico e di certo avviliva gli sforzi per restituire alla città alcuni monumenti lì vicino come la Cappella Sant’Agata, il Complesso delle Benedettine, e la chiesa di San Paolo a Ripa d’Arno. Nel 2014 i consiglieri comunali Valeria Antoni (M5S) e Riccardo Buscemi (Fi-Pdl) realizzarono addirittura un video di denuncia delle pessime condizioni della ex chiesa con l’idea di Buscemi di realizzare lì, una casa comunale della cultura e della musica. Nel video, i due consiglieri dicevano che era necessario fare presto ed infatti nel 2016, l’edificio fu oggetto di lavori di messa in sicurezza e partirono gli interventi conservativi dopo che un anno e mezzo prima era caduto un travicello. Ci fu investimento da 177mila euro per lavori di somma urgenza, messa in sicurezza, rifacimento del tetto e analisi, campionatura e primo restauro sul cassettonato ligneo. L’edificio continuò a dare problemi tant’è che si rese necessario lo spostamento dei vecchi travicelli, rimossi e rimpiazzati perché ormai troppo malandati.

Nel 2018, alla fine del ciclo degli incontri "Tre giorni in Ordine", l’evento organizzato dagli architetti negli Arsenali Repubblicani, la presidenza dell’ordine degli architetti annunciò di aver avuto un incontro con il sindaco Michele Conti per esporre un progetto "teso al restauro, recupero funzionale e valorizzazione di questo bene pubblico di interesse storico e della sua area pertinente, attualmente in disuso". Insomma l’attenzione per quel luogo c’era. Ed oggi si può scrivere che arriva a conclusione un percorso irto di difficoltà ma anche testimone dell’"affetto" che la città ha per luogo. Carlo Venturini