Emergenze chimiche-nucleari Il maxi progetto parte da Pisa

Ritrovo alle Benedettine dei massimi esperti nell’Nbcr per interventi "più veloci ed efficaci all’estero". L’obiettivo: sviluppare una sala operativa virtuale, potenziare il coordinamento, formare e prevenire. .

Emergenze chimiche-nucleari  Il maxi progetto parte da Pisa

Emergenze chimiche-nucleari Il maxi progetto parte da Pisa

di Antonia Casini

Nelle emergenze più coordinati, veloci e con risultati migliori. Parte da Pisa Overcome (acronimo di Cross- border cOopertation in Managing Emergency, cooperazione transfrontaliera per la gestione delle ‘emergenze), il progetto europeo cofinanziato dalla Commissione Europea, che coinvolge il Corpo nazionale dei vigili del fuoco e i partner europei per 25 mesi (fino al 2025). E’ stato presentato ieri mattina al centro congressuale Le Benedettine. L’incontro è stato aperto dal comandante dei vigili del fuoco di Pisa Nicola Ciannelli e dalla Project Manager, Monia D’Amico, che hanno parlato degli obiettivi, quello generale: "Potenziare la cooperazione fra paesi del Meccanismo unionale di protezione civile e fra paesi del meccanismo e paesi terzi per la prevenzione e preparazione in relazione a catastrofi naturali e derivanti da opere umane, incluso inquinamento marittimo e costiero" e operativi, "contribuire a rafforzare la cooperazione tra Italia e Francia per interventi al confine".

L’idea è quella di far crescere la qualità delle operazioni Nbcr, potenziando il coordinamento perché si possa prendere la "giusta decisione" e migliorare l’interoperabilità verso un approccio da "Team Europe”. Molti gli esperti Nbcr (nucleare - biologico - chimico – radiologico) provenienti da tutta Europa, tra cui il Portogallo.

Il fine è "potenziare il coordinamento, gestendo moduli internazionali in interventi Nbcr", ha raccontato Ciannelli.

Overcome nasce da un partenariato di "utlizzatori" finali italiani e francesi: il Corpo nazionale dei vigili del fuoco (Cnvvf) e Dipartimento di incendio e soccorso dell’Alta Savoia (Sdis73) e l’Istiituto internazionale Cbrn (Ici), belga specializzato in ambito Nbcr-e (Nucleare, batteriologico, chimico, radiologico eo esplosivo) che annovera esperti nel settore militare e civile". Lo scopo è "rafforzare la collaborazione di lunga durata al confine italo-francese nell’ambito di protocolli di cooperazione transfrontaliera per aumentare la qualità del flusso di informazioni, ridurre i tempi durante gli interventi; contribuire a rafforzare la mutua cooperazione per interventi al confine anche in altri ambiti", si afferma dal Comando. Necessario, dunque, "sviluppare procedure condivise per interventi congiunti delle squadre Nbcr e Usar in contesti specifici, adeguare il sistema multilingue già esistente Prometheus per operazioni Nbcr; sviluppare una sala operativa virtuale all’interno di Prometheus per superare barriere di comunicazione e quindi agevolare la comprensione di bisogni e risorse per intervenire al confine".

Insomma, interventi ancora più coordinati, veloci, precisi ottimizzando così le risorse e il tempo.