REDAZIONE PISA

Donne che aiutano le donne. Oltre la terapia

Tante le iniziative dell’Associazione Senologica Internazionale al Santa Chiara: dal supporto psicologico allo sportello di consulenza legale

di Ilaria Vallerini

"Tutte le donne che salgono le scale del reparto di senologia sono uguali, lo sguardo smarrito e pieno di terrore". Alla fine della rampa ci sono altre donne, volontarie dell’Associazione Senologica Internazionale che ha sede all’interno del reparto dell’ospedale Santa Chiara, a porgere loro una mano, un appiglio fondamentale per non scivolare giù. Un’assistenza, oltre le terapie previste, offerta a tutte le donne (ogni anno vengono trattati circa 800 nuovi casi di tumore): dal sostegno psicologico, alle attività di gruppo (teatro terapia, yoga, nordic walking) fino all’assistenza legale. Ad accogliere le pazienti oncologiche all’ingresso dello sportello legale, ogni secondo giovedì del mese dalle 15.30 alle 18, è l’avvocato del Foro di Pisa, Ilaria Fiori. "La consulenza passa dalla richiesta della pensione di invalidità, all’indennità di accompagnamento, attraverso il riconoscimento di esenzioni fiscali o di agevolazioni nelle procedure e pratiche amministrative, fino alle misure di tutela della posizione lavorativa delle pazienti", spiega Fiori. Il calvario delle donne non passa solo da terapie estenuanti, ma anche da annose battaglie legali per veder riconosciuto un diritto. "La più vigorosa, portata avanti dalle associazioni a tutela dei malati oncologici, è stata quella relativa alle pensioni di invalidità - racconta -. Abbiamo assistito a numerosi casi in cui le commissioni Inps non hanno riconosciuto l’indennizzo ad una paziente, perché non era ritenuta idonea. Questa decisione ribaltava il lungo e arduo percorso intrapreso dalle donne che cercavano di restare aggrappate alla propria immagine, indossando una parrucca o attraverso un filo di trucco. Grazie al lavoro delle associazioni oggi l’ordinamento della regione Toscana prevede (su apposita richiesta della paziente) la presenza di un oncologo all’interno della commissione giudicante. Una grande conquista".

La prossima battaglia sarà quella "sull’adozione per donne guarite dal tumore, che tutt’oggi non hanno questa opportunità", dichiara la presidente dell’Associazione Senologica Internazionale, Edna Ghobert. Su questo fronte "nel passato – evidenzia - abbiamo ottenuto che la conservazione degli ovuli diventasse un servizio sanitario gratuito". L’associazione presieduta da Ghobert ha la peculiarità di essere gestita perlopiù da ex pazienti che hanno vissuto sulla propria pelle la malattia e che per questo infondono forza e coraggio alle nuove arrivate. "Vediamo volti distrutti varcare la soglia del reparto, sguardi assenti, incollati al pavimento, assorti in un silenzio religioso - conclude Ghobert -. Ad ogni donna viene donato il nome di un fiore, grazie a un’idea della dottoressa Manuela Roncella, un piccolo gesto ma di grande valore: è come dire loro ‘comprendo il tuo dolore, la preoccupazione, anch’io ci sono passata. Avevo bisogno di aiuto e l’ho trovato in un’altra donna, confidente, amica’. Perché ogni confidenza è un frammento di preoccupazione che si allontana". Una catena di coraggio che neanche la pandemia è riuscita a spezzare.