REDAZIONE PISA

"Munizione antica in tasca". Denunciato in zona Stazione

Il 31enne fermato dalla polizia: "Detenzione abusiva". "Era solo un pezzo d’acciaio": assolto

L’uomo era stato fermato dalla polizia di Stato in zona Stazione. (. foto Del Punta per Valtriani

L’uomo era stato fermato dalla polizia di Stato in zona Stazione. (. foto Del Punta per Valtriani

Era stato fermato un anno fa in zona Stazione. Ed era stato perquisito, dato quello che era stato ritenuto un suo atteggiamento sospettoso. In tasca, gli agenti gli avevano trovato "una munizione" e lo avevano denunciato. "È solo un pezzo di acciaio", ha sostenuto la sua difesa.

Era il 2 aprile del 2024 e un 31enne originario di Reggio Calabria, ma adesso residente qui, è stato controllato dalla polizia mentre percorreva in via Battisti. Era stato perquisito. Nella tasca gli operatori avevano trovato una cartuccia calibro 9x21 mm che era stata identificata come una Gfl (Giulio Fiocchi Lecco) con tanto di "ogiva, bossolo e fondello". L’uomo non aveva fornito spiegazioni sul possesso di quel particolare arnese. Da qui anche la perquisizione domiciliare – presente il padre – dove però non è stato trovato nulla. Visti i precedenti di polizia e l’assenza di porto d’armi, l’uomo è stato deferito all’Autorità giudiziaria ex art. 697 c.p. ("detenzione abusiva di munizioni"). Il pubblico ministero ha emesso decreto penale di condanna, al quale la difesa, l’avvocato Arianna Tabarracci, ha fatto opposizione. Nel giudizio ordinario il giudice ha assolto l’imputato. Il legale ha rilevato l’assenza di prova sull’effettiva natura della cartuccia puntando sul fatto che non è stata fatta una perizia tecnica sull’integrità e l’idoneità all’uso; nel verbale redatto non si sarebbe saputo fornire elementi tecnici per qualificare l’oggetto come munizione civile o militare, né il lotto di produzione, la provenienza, o se fosse esplosiva o inerte.

L’articolo 697 del codice penale punisce chi detiene armi o munizioni senza licenza dell’autorità, ma perché si configuri il reato è necessario che l’oggetto ritrovato sia effettivamente una "munizione" idonea all’uso, come confermato dalla giurisprudenza di legittimità (Cassazione Pen. Sez. I, n. 52174/2018: "È necessaria una perizia tecnica per accertare l’idoneità offensiva della munizione"). La mancanza della prova sulla natura e sulla pericolosità del pezzo rinvenuto ha portato il giudice all’assoluzione.

Antonia Casini