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Dermatite atopica e alopecia areata: come cambia l’approccio in Toscana

Queste due patologie tolgono il sonno, compromettono la vita intima e sociale, aprono le porte a discriminazioni e sono spesso accompagnate da ansia e depressione

Il professor Marco Romanelli

Pisa, 20 dicembre 2023 – Nuovi sviluppi nel trattamento dell’alopecia areata e della dermatite atopica grazie a Baricitinib, un inibitore orale delle Janus chinasi (JAK,), distribuito da Eli Lilly, che è rimborsabile in fascia H per i pazienti candidati a una terapia sistemica affetti da alopecia areata severa e da dermatite atopica severa in associazione a corticosteroide topico. Il via libera alla rimborsabilità da parte del SSN è arrivato dopo che EMA ha approvato nel 2020 l’uso di Baricitinib per la dermatite atopica moderata e severa e nel 2022 per l’alopecia areata severa, patologia per la quale è in assoluto il primo farmaco autorizzato.

La dermatite atopica (DA) e l’alopecia areata (AA) sono due patologie della pelle rispettivamente di tipo infiammatorio e autoimmune, che hanno pesanti ricadute sulla qualità della vita di chi ne è affetto: disturbi del sonno, depressione, ansia, difficoltà a socializzare con conseguenze negative anche sulla vita lavorativa. Associate erroneamente a un disagio prettamente estetico, colpiscono in Toscana, come nel resto del Paese, circa il 5-8% della popolazione nel caso della DA e lo 0,2% nel caso dell’AA ovvero circa 117.966 pazienti (popolazione di riferimento 2022).

Per quanto riguarda la DA nell’adulto, si tratta di una patologia di cui soffrono pazienti di età compresa tra i 20 e i 40 anni, mentre l’AA, con perdita a chiazze o totale di capelli, ciglia, sopracciglia, può comparire a qualsiasi età, senza distinzione di genere. Mario Picozza, Presidente ANDEA (Associazione Nazionale Dermatite Atopica) e FederAsmallergie, ricorda come la dermatite atopica lo accompagni quasi dalla nascita e abbia condizionato con prepotenza i suoi affetti, il suo lavoro, la sua vita. Sottolinea come si tratti di una patologia cronica che spesso toglie il sonno, che compromette la vita intima e sociale, che apre a discriminazioni perché provoca di lesioni visibili. Per questo, poter disporre di nuove opzioni terapeutiche è fondamentale perché il paziente possa recuperare quelle dimensioni di vita che la malattia gli ha tolto o fortemente compromesso.

Il professor Marco Romanelli, Full Professor di Dermatologia presso l’Università di Pisa e Chairman dell’Unità di Dermatologia Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana- Ospedale Santa Chiara puntualizza: “Le persone con la dermatite atopica affrontano quotidianamente disturbi legati al prurito che impatta pesantemente sulla loro sulla qualità di vita, con gravi ripercussioni sulla vita sociale e relazionale. Baricitinib è un farmaco già largamente utilizzato nel trattamento dell’artrite reumatoide, con un profilo di sicurezza ben caratterizzato, e che ha poche interazioni farmacologiche. Sul piano terapeutico, come dimostrato dagli studi BREEZE AD7 e BREEZE AD3, ha il vantaggio di ridurre rapidamente il prurito e ripulire gradualmente anche le lesioni della pelle. La rimborsabilità è un’ottima notizia anche perché sono ancora poche le terapie sistemiche”.

Anche l’alopecia areata ha ripercussioni gravi sulla vita delle persone che ne sono affette: infatti, non si tratta solo di una condizione o un “problema” estetico determinato dalla caduta dei capelli ma di una malattia autoimmune che ha un impatto psicologico e sociale grave per i pazienti che troppo spesso subiscono episodi di bullismo e stigma legati alla scarsa conoscenza di questa malattia.

Claudia Cassia, Presidente di AIPAF - Associazione Italiana Pazienti Alopecia and Friends OdV, racconta che l’associazione è impegnata nel fare informazione corretta e in attività di sensibilizzazione anche a livello istituzionale, affinché all’alopecia areata sia data la giusta dignità e sia riconosciuta dal SSN come malattia cronica, venga inserita nei Livelli Essenziali di Assistenza, venga garantita una nuova e migliore presa in carico e gestione dei pazienti per tutelarne appieno il diritto alla salute e alla cura.

“L’alopecia areata è una patologia di cui si parla poco, quasi fosse una colpa o qualcosa di contagioso, ma ha gravi ripercussioni sulla stabilità emotiva, la vita privata e sociale di chi ne è colpito – conferma il professor Marco Romanelli -. La rimborsabilità per Baricitinib è un grande passo avanti perché è stato il primo farmaco approvato per il trattamento di questa patologia e gli studi BRAVE AA1 e BRAVE AA2 ne hanno ampiamente dimostrato sicurezza ed efficacia”. La disponibilità di questa importante soluzione terapeutica per i pazienti italiani che soffrono di dermatite atopica e alopecia areata rappresenta un’ulteriore conferma dell’impegno dell’azienda a rispondere ai bisogni ancora insoddisfatti dei pazienti, migliorando la vita delle persone.