Dall’Argentina per la borsa di studio La chance sfuma: José e Giuliana ripartono dalle loro empanadas

Lui 39, lei 30 anni, hanno aperto un locale in piazza Gambacorti: "Ricette originali di nonna Anika"

Dall’Argentina per la borsa di studio  La chance sfuma: José e Giuliana  ripartono dalle loro empanadas

Dall’Argentina per la borsa di studio La chance sfuma: José e Giuliana ripartono dalle loro empanadas

di Carlo Venturini

Dietro ogni difficoltà c’è un’opportunità. Questa storia attraversa gli immensi altopiani dell’Argentina, l’asprezza e la dolcezza dei suoi paesaggi, i deserti di sale ed i ghiacciai. Lui è José Rojas 39 anni, lei è Giuliana Nazareno trenta anni. Sono argentini. Giuliana è ingegnere agronomo e doveva ricevere una borsa di studio, qui ad Unipi. Per venire a Pisa, lei, José, assieme ai due bambini piccolissimi, hanno venduto tutto, tutto quello che avevano là dove vivevano a Catamarca, compresa la macchina. L’inflazione in Argentina è al 102%. "Oggi, un litro di latte costa un tot. Domani? Il conto fatelo voi. Sto parlando di latte, pane e uova. Immaginate il prezzo di quattro biglietti aerei senza calcolare che dalla nostra città fino a Buenos Aires ci sono migliaia di chilometri da farsi di nuovo in aereo": dice Giuliana. Ecco dunque la borsa salvifica di Unipi. Ma qualcosa va storto. La borsa diventa un miraggio.

"Alla dogana c’è stato un problema con la polizia di frontiera. Un problema di documenti". In breve: aereo perso. Bisogna rifare tutto. Per rifare tutto, ci vogliono tre mesi. Giuliana e José arrivano a Pisa ma per la borsa di studio, se ne riparla dopo un anno. "Non potevamo allora, e non possiamo ancora oggi, permetterci di rimanere qui per un anno senza un lavoro e nemmeno potevamo tornare in Argentina": dice José. Ma mica si perdono d’animo, i due. Per nulla. Si scava nel passato, in un passato che sa di casa loro, di famiglia, e si trovano le ricette delle empanadas della nonna. In piazza C. Gambacorti (già piazza La pera), compare un’insegna: "Anika-dal cuore alla tua tavola" e c’è disegnato il volto di un’arzilla nonna. "Abbiamo aperto una piccola attività. Facciamo le empanadas con tanti ripieni diversi, tutto fatto da noi secondo la nostra tradizione familiare". Le empanadas rientrano nello street food nazionale argentino per eccellenza. La ricetta tradizionale prevede un ripieno di carne macinata e cipolle, mentre l’impasto è composto principalmente da farina di manioca. Era la "ricompensa ghiotta" che si preparava nei paesi, a chi ritornava dalle pampas con le mandrie. "Siamo venuti qui – continua Giuliana – per la borsa ma non solo. Abbiamo letto che a Pisa c’è il mare vicino, ci sono le montagne, c’è il fiume, c’è il verde. Possiamo girala a piedi ed in bicicletta. Ci siamo detti: sì, Pisa ci piace".

I due argentini si sono subito fatti apprezzare non solo per le empanadas (ce ne sono con almeno dieci gusti diversi) ma anche per la loro spiccata simpatia. "I nostri vicini commercianti ci hanno dato degli ottimi consigli. Ad esempio, ci hanno detto della vostra bellissima Luminara. Non la conoscevamo. Ci prepareremo a dovere e siamo curiosissimi di vedere com’è". Le empanadas si prestano benissimo alla consumazione per strada e da Anika tra le tante, vanno provate quella ai tre formaggi e quella con cipolla, uovo, pollo e patate. L’ultimo pensiero di José, è per il Pisa reduce dalla sconfitta con la Spal. "Ho saputo che non è andata come si sperava. Mi dispiace. Se tutto ci andrà bene vorremo andare allo stadio, vedere una partita e magari diventiamo anche tifosi". La storia di José e Giuliana sa di buono ma sa soprattutto di resilienza col sorriso.