L’arte a Pisa, dopo l’irruzione di Keith Haring. La storia di un murale e di tutto quello che è venuto negli anni successivi. Una storia di colori e racconti, immagini ed emozioni. "Tuttomondoο di Keith нHaring. La nascita della street art a Pisa. 1989-2020" a cura di Roberto Pasqualetti e Gian Guido Maria Grassi non torna solo indietro alla genesi della grande opera che incanta pisani e turisti, ma va oltre. Pubblicato dalle Edizioni Ets nella collana Mirabilia (12 euro) illustra nei dettagli anche l’azione di tutela (grazie all’intervento di Chiara Travisonni) e le strategia di rigenerazione urbana che a Tuttomondo si sono ispirate. Antonio Rava, Will Shank e Maria Perla Colombini spiegano, invece, la pulitura e la protezione di un dipinto acrilico esposto in ambienete esterno. La narrazione dell’avventura pisana di Keith Haring si mescola quindi con notizie tecniche, approfondite per la prima volta. La voce che fa da filo conduttore è comunque quella di Grassi e Pasqualetti che guidano i lettori alla scoperta di uno dei più grandi capolavori del Novecento, un inno alla gioia donato dall’artista alla città di Pisa perché fosse ammirato da tutto il mondo! Testimonianze inedite (compresa una serie di interessanti e nuove foto) e interventi autorevoli aiutano a rivivere quello che è accaduto in quella settimana nel giugno del 1989 e comprendere le sorti successive del bellissimo murale. In apertura del piccolo volume, Piergiorgio Castellani riporta nuovamente alla memoria il famoso incontro a New York e l’arrivo dell’artista nelal città di Pisa: lui uno studente appassionato di arte, curioso e intraprendente, Haring un nome e uno stile conosciuti e apprezzati ovunque. Un muro e un murale che hanno un ruolo di primo piano nella storia dell’arte contemporanea.
CronacaDa Keith Haring alla street art: la rigenerazione urbana passa da "Tuttomondo"