
Da Porta a Lucca fino a Gagno, includendo anche I Passi: un’unica grande comunità di quasi 10mila abitanti, la seconda più popolata di Pisa dopo quella di San Michele degli Scalzi e della Sacra Famiglia, corrispondente a quella porzione di città che va da Porta a Piagge a Cisanello. La "maxi parrocchia" di Pisa Nord dall’11 luglio sarà realtà. I fedeli hanno già saputo attraverso la comunicazione inviata a tutte le famiglie da don Carlo Campinoti, parroco di Santo Stefano Extra Moenia, a Porta a Lucca, dell’Immacolata a I Passi e da poco anche della comunità di San Pio X nel quartiere di Gagno, dal vice don Federico Franchi e del diacono Michele Rosati. Con loro ci sarà ancora pure padre Maurizio Dessì della comunità dei Carmelitani Scalzi di San Torpè, il religioso che per molti anni ha coadiuvato monsignor Danilo Battaglini, lo storico parroco del popolare rione lungo la ferrovia, scomparso due settimane fa all’età di 96 anni che ha guidato ininterrottamente la parrocchia di Gagno dal 1963 fino alla scomparsa. In linguaggio ecclesiale, invero, si tratta di una unità pastorale, ossia l’unione di più parrocchie in unico cammino pastorale. In questo caso di quelle di Santo Stefano Extra Moenia e dell’Immacolata a I Passi, già unite da sei anni, e desso anche di quella di San Pio X in Gagno, le tre parrocchie che, appunto, danno il nome anche alla nuova unità pastorale. Che sarà tenuta a battesimo sabato 11 luglio alle 19 nel corso di una celebrazione presieduta dall’arcivescovo Giovanni Paolo Benotto e che si svolgerà nei campini sportivi a fianco della parrocchia di San Pio X. "Perché un’unità pastorale e non un parroco in ogni parrocchia? Alla base di questa risposta c’è un dato di fatto, ossia la mancanza di sacerdoti – si legge nella lettera-: la nostra diocesi conta un centinaio di preti per 165 parrocchie. Questo elemento statistico, però, non è da leggersi con accenti di "catastrofismo" ma semmai come invito a riflettere su che cosa il Signore ci sta chiedendo in questo momento storico perché forse, Dio, ci sta chiamando a crescere nella corresponsabilità: la comunità è come una grande orchestra in cui ogni persona è un diverso strumento musicale".
Francesco Paletti