Contestano la Normale alla loro tesi di laurea: "L'università-azienda ci fa paura"

Le parole di Virginia Magnaghi, il cui discorso è diventato virale sui social network. La replica dell'Ateneo: "Garantiamo le pari opportunità"

Virginia Magnaghi durante il discorso

Virginia Magnaghi durante il discorso

Pisa, 23 luglio 2021 - Hanno fatto molto discutere le parole di Valentina Magnaghi, allieva della Scuola Normale Superiore di Pisa. Alla consegna del diploma, durante il suo discorso, la ragazza ha fortemente contestato l'ateneo insieme a due colleghe, Valeria Spacciante e Virginia Grossi. Contestazione dura di Magnaghi, rappresentante degli allievi e delle allieve del Corso di Lettere.

"Ci sono molti cambiamenti che la Normale ha accompagnato - dice Magnaghi - L'università è diventata azienda in cui la divisione del lavoro scientifico è standardizzata e misurata in termini quantitativi, in cui le disuguaglianze sono inasprite da un sistema che punisce i più deboli. E' una tendenza internazionale che in Italia si trasforma in un arretramento dell'università pubblica. Nell'ultimo decennio la spesa pubblica per la ricerca è stata tagliata di un quinto". Durante il suo discorso Magnaghi ha snocciolato una serie di dati a supporto della sua tesi. Magnaghi parla "del divario di genere, il divario territoriale tra nord e sud e il divario tra i poli di eccellenza e il resto degli atenei". 

L'intervento, pubblicato sulla pagina youtube della Normale, come avviene per tutte le cerimonie di laurea, è stato molto discusso in ambito accademico, anche sui social network. Magnaghi, in un post su Facebook un paio di giorni dopo l'intervento, ha detto della sua carriera universitaria: "Un tratto del percorso è finito in questo modo, con questi quindici minuti: in questo testo ci siamo messi dentro tutti noi al primo posto, ben evidente e dichiarato, ciò che ci fa paura e ciò che ci fa orrore. Scriverlo tutte e tutti insieme è stata solo la più recente lezione che ho imparato da loro; leggerlo con Valeria e Virginia il più recente regalo".

La replica dell'ateneo è arrivata subito dal direttore della Normale Luigi Ambrosio: "Sulla disparità di genere e sulle attenzioni da prestare a quello femminile nei concorsi di ammissione, il direttore precisa: «A livello normativo la legge italiana non consente a una istituzione accademica nei bandi di concorso di fare differenziazioni in base al genere di appartenenza. In altri paesi è possibile destinare una quota parte dei posti a ‘categorie’ in quel determinato momento ritenute svantaggiate, a livello sociale, economico, di genere».

Anche la politica ha commentato. L'ex presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ha detto che le ragazze "Lanciano un messaggio forte e coraggioso che interroga sulla 'retorica dell’eccellenza' e la sua influenza su insegnamento e ricerca".