GABRIELE MASIERO
Cronaca

Marina di Pisa, il circolo è senza futuro. "Nessuna sede per il Don Bosco"

Il parroco don Francesco Barsotti: " Alieneremo alcuni locali per trasformali in civili abitazioni. Valore dell’operazione di circa 100mila euro, così niente mutuo per finanziare l’intervento sul campanile"

La sede del circolo di via Ivizza a Marina (foto Del Punta/Valtriani)

La sede del circolo di via Ivizza a Marina (foto Del Punta/Valtriani)

Pisa, 21 settembre 2023 – Non c’è futuro per l’Acli "Don Bosco" di Marina di Pisa. Almeno non come lo abbiamo conosciuto negli ultimi settant’anni. L’associazione, infatti, resta in vita (almeno per ora), ma il circolo non esisterà più e non avrà una sede fisica nei locali della parrocchia marinese.

La conferma ufficiale è arrivata durante una riunione svoltasi mercoledì sera nella parrocchia di Santa Maria Assunta, alla quale hanno partecipato il parroco don Francesco Barsotti, il presidente del circolo Pietro Magli, il presidente provinciale delle Acli, Andrea Valente, e alcuni soci storici del circolo marinese insieme ai più giovani che negli ultimi anni erano diventati assidui frequentatori del circolo di via Ivizza.

«Purtroppo - ha spiegato don Francesco a La Nazione - la situazione debitoria della nostra parrocchia ci impone di procedere con ulteriori alienazioni anche e soprattutto per far fronte agli interventi di consolidamento strutturale del campanile di Santa Maria Assunta, le cui condizioni di stabilità sono peggiori del previsto. Per questo procederemo a vendere anche alcuni locali parrocchiali che secondo le norme urbanistiche vigenti saranno destinati a civili abitazioni o attività produttive. Il valore di questa operazione si attesterà intorno ai 100, 120 mila euro e ci permetterebbe di non accendere mutui per finanziare i costi dell’intervento sul campanile".

Non ci sarà dunque spazio per la sede del circolo, per lo meno intesa come lo è stata finora. Dunque con uno spazio bar o altri locali ricreativi. Tuttavia la parrocchia non ha chiuso la porta all’Acli, anzi. "Abbiamo proposto ai soci e al presidente - conclude il parroco - di mantenere in vita l’associazione pur senza una sede, così come avviene già da tempo per quello di San Piero a Grado, con l’obiettivo di valutare la possibilità di iniziative comuni e non disperdere un patrimonio culturale e formativo che riconosciamo senza dubbio al circolo ‘Don Bosco’. Nei prossimi mesi ne riparleremo più approfonditamente". Ma è il non detto, però, che fa da sfondo a questa vicenda a tratti surreale e che vede spegnersi, fisicamente, un luogo di partecipazione tra i più vitali del litorale, con un circolo che conta oltre un centinaio di soci e moltissimi giovani che quotidianamente frequentavano via Ivizza.

Nei mesi scorsi infatti il circolo Arci Il Fortino era andato in soccorso dell’Acli offrendo un tetto sotto il quale continuare a svolgere le attività del "Don Bosco". Roba da don Camillo e Peppone e che tra i soci del circolo marinese (alcuni militanti o semplici elettori del centrodestra), soprattutto nel pieno della campagna elettorale con l’ex presidente aclista Paolo Martinelli in campo per il centrosinistra, aveva creato più di qualche mal di pancia. Dai vertici provinciali delle Acli in questi mesi non sono arrivati altri segnali per individuare una sede alternativa. E la decisione dell’altra sera potrebbe perfino aprire una specie di "campagna acquisti" tra i soci del Don Bosco rimasti senza un luogo dove trascorrere il tempo libero. Game over. Senza vinti e neppure v incitori.