Circolo Balalaika sold out per vedere il film filo-Putin

In coda semplici curiosi, russofili convinti e inconsapevoli avventori abituali:. Allestite ben due sale per la proiezione del lungometraggio ‘Il Testimone’ .

Circolo Balalaika sold out per vedere il film filo-Putin

Circolo Balalaika sold out per vedere il film filo-Putin

di Mario Ferrari

PISA

"Battetevi sempre per la libertà": questa è la scritta, citazione di Sandro Pertini, che accoglie i visitatori del circolo Arci "Balalaika" di via Montanelli. E ieri pomeriggio, per la proiezione del film russo "Il Testimone", che racconta il punto di vista di Mosca sulla guerra in Ucraina, il Balalaika di visitatori ne ha accolti parecchi, ben più di quanti se ne aspettavano. "Avevamo preparato una sala con una sessantina di sedie - dice il presidente del circolo, Enrico Fiorini -, ma abbiamo dovuto allestire due stanze. Sono venute più di cento persone". Per quanto ci si possa aspettare che a un circolo chiamato "balalaika" si possano sentire opinioni filorusse, ieri i commenti dei presenti erano di vario tenore. "Sono curioso di vedere un film russo su questa guerra - ha detto un partecipante -. Magari sarà un po’ come la ‘Corazzata Kotiomkin’, ma prima di giudicare voglio vederlo. Siamo più forti della censura".

C’è chi, invece, si è presentato con indosso una maglietta del gruppo Wagner, la compagnia di mercenari russi, e chi ha portato con sé una bandiera della Federazione Russa. Altri non sapevano neanche della proiezione ed erano al circolo soltanto per trascorrere un sabato pomeriggio in compagnia degli amici. La critica alla propaganda europea sulla guerra, però, è stata bipartisan.

"Mia moglie e mio figlio 17enne abitano vicino a Perm, negli Urali - dice Massimo Toti -. Ho sentito dire dalle nostre tv che le sanzioni li avrebbero annichiliti e che l’occidente avrebbe fatto il possibile per tagliare i rapporti con la Russia, invece io in Russia continuo a vedere multinazionali, boutique, fast food americani. Inoltre, quando vado lì mi chiedono, avendo i russi una grande passione per l’Italia e la nostra musica, come mai noi li disprezziamo. Questo è il risultato della nostra propaganda, e mi fa schifo".

In una sala gremita di persone, tante coi capelli grigi, ma anche diversi giovani, prima della proiezione è stata fatta una breve introduzione del programma pomeridiano. Quando viene nominata Tatiana Santi, dell’associazione ‘Un Ponte tra Russia e Italia’, parte un potente applauso: il suo nome, per molti dei presenti, non ha bisogno di presentazione. Dopo la proiezione c’è stato il dibattito tra personalità vicine al mondo russo, una scelta di ospiti che Enrico Fiorini ha definito "un modo per dare un punto di vista diverso. È importante che si inizi a parlare e si formino dei veri giudizi e siano poi maturi i tempi per un confronto sereno. È ancora presto - conclude - per invitare qui oggi un ucraino, che ha visto cadere le bombe sulla sua città, per dibattere con un russo".