"Centro trapianti di fegato Aoup La Regione non tutela l’eccellenza"

Interrogazione del consigliere regionale Petrucci (Fratelli d’Italia) e immediata replica dell’Azienda "Negli ultimi cinque anni ai primi posti su scala nazionale, con l’89% di sopravvivenza dei pazienti"

"Come è possibile che la Regione non sia stata in grado di preservare un’eccellenza come il Centro Trapianti di fegato di Pisa? Siamo molto preoccupati da questa ennesima criticità dell’ospedale di Cisanello, e abbiamo presentato un’interrogazione per fare luce su quanto sta accadendo per capire se vi siano delle responsabilità sia della direzione della struttura che dei vertici dell’Aoup". Lo afferma in una nota il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Diego Petrucci, che è anche membro della commissione Sanità della Regione. "Il Centro Trapianti di fegato - ricorda Petrucci - fu creato dal professor Franco Filipponi nel 1996 e da allora è sempre stato un fiore all’occhiello della sanità italiana. Negli ultimi anni, dopo il suo pensionamento, era subentrato il professor Paolo De Simone con non poche polemiche perché preferito alla star dei trapianti, Paolo Muiesan che fu, invece, collocato a Firenze dove i trapianti non si facevano. Erano emerse criticità segnalate anche dal Centro Nazionale Trapianti che aveva definito il centro pisano scarsamente innovativo. Sembra che negli ultimi anni, a causa di contrasti interni, la metà dei chirurghi dell’equipe si sia licenziata o trasferita in altre unità dell’Aoup. Lo stesso sembra accada con gli infermieri".

Accuse immediatamente respinte dall’Aoup: "Negli ultimi 5 annio la struttura è risultata per ben 3 volte il primo centro nazionale registrando nel 2018 e 2019 il primo posto con 161 trapianti, nel 2020 e 2021 il secondo con 142 e 157 trapianti, nel 2022 nuovamente al primo con 148 eseguendo finora complessivamente 2.791 trapianti". L’azienda segnala anche che l’ultima verifica effettuata dall’organismo tecnicamente accreditante per i trapianti, a fine novembre 2022, indica tra i punti di forza "il sistema organizzativo certificato che ha generato un forte senso di appartenenza". Inoltre, l’azienda precisa che "la sopravvivenza dei pazienti trapiantati è dell’89% a un anno (rispetto all’ 85% del registro europeo), 78% a 5 anni (rispetto al 75% europeo), 68% a 10 anni (rispetto al 64% della media europea)" e che "la percentuale dei ri-trapianti è di 5,5% (nel range delle medie internazionali) con buone performance sulle liste d’attesa". L’Aoup infine conferma "il trasferimento di tre chirurghi in altre strutture tra il 2018 e il 2022, ma nessun chirurgo strutturato è stato ‘licenziato’, è già programmata inoltre la procedura di concorso per il reclutamento ulteriore del personale chirurgico e non risulta alcun trasferimento di infermieri".