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"Cantieri di Pisa: il futuro sarà la nautica hi-tech"

Parla Enrico Gennasio, ceo per Europa e Americhe, di Alfagomma, il colosso che ha appena rilevato lo storico marchio dei Navicelli: "Ecco il mio piano"

di Gabriele Masiero

PISA

"Voglio introdurre nel settore della nautica contenuti tecnologici per fare un salto di qualità a un settore importante dell’economia mondiale e voglio farlo rilanciando un marchio storico del made in Italy". Parola di Enrico Gennasio, ceo per Europa e Americhe, di Alfagomma, gruppo leader mondiale nella produzione di sistemi per fluidi industriali ed idraulici, che ha appena acquistato per una cifra intorno ai 2,5 milioni di euro i Cantieri di Pisa, l’azeinda che conta 19 dipendenti e rappresenta uno dei marchi storici della nautica italiana.

Una sfida tutt’altro che banale.

"Diranno che non vengo dalla nautica. Ma guido un gruppo con quasi 4mila dipendenti in 24 Paesi in giro per il mondo e ho quindi una certa esperienza imprenditoriale e un’adeguata cultura industriale. Inoltre sono un armatore da sempre. Insomma, ho le idee chiare per rilanciare i Cantieri di Pisa e contribuire, mi auguro, anche alla crescita della darsena pisana e del polo nautico dei Navicelli".

Che cosa ha in mente?

"Un nuovo approccio. Più moderno e più sostenibile, con il quale spiegare a un potenziale nuovo armatore che vogliano riscrivere la storia degli Akhir, che hanno reso grande questo marchio nel mondo, aggiornandolo al terzo millennio. Penso a contenuti tecnologici già sperimentati dal nostro gruppo con successo nel settore navale, visto che siamo fornitori apprezzati per le marine militari di diversi Paesi nel mondo. La mia idea è quella di prendere per mano i nostri clienti e progettare soluzioni tecnologicamente innovative sia per gli scafi, ma anche per i motori e gli arredi, capaci di realizzare barche a basse emissioni ma comunque performanti e belle. Ne abbiamo già iniziato a parlare con il personale, che abbiamo trovato fortemente motivato, e le nostre maestranze non vedono l’ora di cominciare".

Quando partirete?

"Siamo già partiti, ma non bisogna avere fretta in questi percorsi: prima si gattona, poi si cammina infine si corre. Intanto stiamo digitalizzando tonnellate di disegni storici della produzione Cantieri di Pisa. Un patrimonio di grandissimo valore non solo storico, ma che può mettere a servizio anche del ‘nuovo’ cantiere per esempio per sviluppare un mercato refit per gli Akhir che sono tuttora in circolazione. Ma presto interverremo anche sulle strutture del cantiere che hanno bisogno di una decisa rinfrescata dopo anni di proprietà per lo meno evanescenti: lavorare in un ambiente di lavoro tirato a lucido permette di lavorare meglio, oltre a essere un biglietto da visita fondamentale. Avete idea che cosa significa offrire a un cliente un caffè o anche solo un bicchiere d’acqua da Cartier o Hemes, indipendentemente dal valore dell’acquisto che farà? Ecco, la nostra filosofia è questa".

Alla Navicelli che cosa chiede?

"Ho trovato nell’amministratore unico Salvatore Pisano e in Stefano Bottai (consulente a titolo gratuito della navicelli, ndr) persone che si sono messe a disposizione per arrivare al risultato. Devo solo ringraziarli. Anche ha loro ho spiegato la mia filosofia e ho chiesto supporto anche per migliorare gli aspetti urbanistici per presentare meglio il polo della nautica. Sono sicuro che lavoreremo in sintonia".