
All’angolo tra via Andrea Pisano e l’Aurelia c’è lo storico bar Enrico. Fondato nel 1939 da Ivo Ceccarelli era "un unico edificio in mezzo ai campi", come racconta – mostrando una fotografia in bianco e nero – il titolare e presidente onorario della Fipe Confcommercio, Enrico Guardati a ’Un caffè per la ripartenza’, il gioco de La Nazione in collaborazione con Confcommercio. "Il quartiere a quel tempo non esisteva ancora, il bar insieme alla pompa di benzina e ad un piccolo negozio di alimentari e liquori erano le uniche attività presenti. Una cattedrale nel deserto".
"Nel dopoguerra, a fianco del bar, Ceccarelli aprì anche il cinema Aurelia e al piano superiore una sala da ballo, oggigiorno quell’edificio ospita la banca Monte dei Paschi di Siena". Dal 1962, Enrico Guardati inzia a lavorare come dipendente di Ceccarelli dietro al bancone del bar, finché nei primi anni ’70, con il trasferimento della famiglia Ceccarelli a Livorno, prende le redini dell’attività diventando proprietario. Sarà lui, insieme alla moglie e ai fratelli a portare avanti la gestione di quel “faro“ in mezzo ad un quartiere in lenta costruzione. Proprio in quegli anni sarà ideato il famoso cappuccino “sottosopra“– un marchio che contraddistingue bar Enrico – dove la schiuma di latte viene cosparsa di caffè. "Il nostro cappuccinosecondo molti clienti, è più gradevole al palato, poiché il protagonista assoluto è l’aroma di caffè e non il sapore del latte". Da "Enrico" è possibile trovare anche un vasto assortimento di paste e di prodotti salati per fare colazione e c’è anche la possibilità di fermarsi per un pranzo veloce. Ma anche pranzi veloci di lavoro.
La crisi della pandemia, l’incremento dei prezzi e dei consumi, sommate all’incertezza sul futuro hanno minato la stabilità anche di questa storica attività, dove da 13 dipendenti sono rimasti momentaneamente solo in 8. "Abbiamo dovuto affrontare un periodo pieno di difficoltà – spiega Guardati – del quale stiamo ancora vivendo le conseguenze. Tuttavia, siamo felici di questa ripartenza, dopo un lungo periodo di stop forzato".
Sono tornati quasi tutti i volti di una volta al bar Enrico. "Sono tornati quasi tutti i nostri clienti affezionati. Abbiamo adottato tutte le norme sanitarie e per evitare assembramenti al bancone, soprattutto nelle ore di punta, ci siamo attrezzati con dei vassoi che diamo ai nostri clienti per consumare direttamente al tavolo".
Il gioco delle carte, intrattenimento privilegiato da alcuni clienti storici del bar, è venuto a mancare con il Covid-19. Nel dehor coperto era solito vedere gruppi di persone che si intrattenevano per ore a ridere e scherzare tra una partita di briscola e l’altra. "I nostri clienti non giocano più a carte e di questo siamo dispiaciuti. Tuttavia, le persone mantenendo le distanze si incontrano e parlano. Sono tornati gruppi di tifosi di calcio che commentano le partite, oltre ad un gruppo di infermiere che si ritrova la mattina per fare colazione insieme davanti ad una tazza fumante di caffè".
Ilaria Vallerini