ANDREA MARTINO
Cronaca

Balena, una lunga tradizione fra coccole e cura dei dettagli

Il titolare Paolicchi: "Flagellati dalle mareggiate, ma la passione è immutata da 42 anni. Ogni angolo custodito come un tesoro".

di Andrea Martino

Il mare da sempre è il toccasana dell’anima e del corpo. Il luogo nel quale ricaricare le batterie semplicemente rimanendo immobili ad ammirare i giochi di luce disegnati dalle onde che si infrangono a riva, cullati dal rumore della risacca. Suoni, colori e virtù che si possono ritrovare al massimo della loro espressione sulla spiaggia e tra gli ombrelloni del Bagno Balena, uno degli stabilimenti che ha contribuito a fare la storia del litorale di Marina di Pisa. "Da 42 anni è gestito dalla mia famiglia – spiega il titolare Maurizio Paolicchi –. È stato fondato dai miei genitori, io l’ho ereditato e adesso sto trasmettendo la passione a mio figlio Dario. Ogni angolo di questo bagno è coccolato e custodito come un tesoro da Alessandro Lauri, da 35 anni il nostro braccio destro". Di battaglie contro la furia erosiva del mare Maurizio ne ha dovute combattere molte: "Purtroppo questa parte della costa è flagellata dalle mareggiate". Il Bagno Balena per l’estate 2020 ha visto dimezzata l’offerta di ombrelloni: "Rispettare alla lettera le norme anticontagio ha significato anche questo – sottolinea Maurizio -. Fortunatamente i frequentatori del bagno sono tutti dei veri amici: con il tempo abbiamo costruito una famiglia che si è stretta attorno al Balena per superare con coraggio una delle crisi più dure degli ultimi anni".

Paolicchi spiega che "diversi clienti anziani, spaventati dalle notizie sul virus, hanno preferito annullare la loro presenza. Ma in generale il bilancio ‘umano’ di questa estate è fortemente positivo. Si percepisce la grande voglia di vivere con il sorriso le ore di relax trascorse sotto l’ombrellone, in mare o al bar". Tutto nel completo rispetto delle direttive per la sicurezza: la firma sul registro delle presenze è diventata un rito quotidiano, così come la sanificazione di tutta la struttura, compresi i 12 chalet per gli ospiti in villeggiatura, e l’utilizzo della mascherina nei luoghi comuni. "Aver dovuto rinunciare a molti momenti di aggregazione ha reso un po’ più tristi le giornate – ammette Maurizio –. Ma i nostri sforzi per garantire la sicurezza di tutti sono ripagati quando vediamo i clienti arrivare o darci l’arrivederci con il sorriso. Nonostante il problema mai risolto del parcheggio: abbiamo a disposizione soltanto 15 posti auto che nei finesettimana vengono esauriti in pochi minuti. Moltissime famiglie sono costrette a cercare a lungo un parcheggio poiché i posti presenti all’esterno non sono sufficienti per soddisfare l’afflusso di tutti i bagni della zona. È un aspetto penalizzante che dovrebbe essere risolto, in modo da accrescere ulteriormente il lavoro di riqualificazione portato avanti negli stabilimenti".