
Baby calciatori stangati "Noi innocenti, ci batteremo"
CASCINA (Pisa)
Quattro punti di penalizzazione allo Zambra calcio e un’ammenda di mille euro all’Ac Montignoso. Ma soprattutto, 4 anni di squalifica a Federico Viviani (all’epoca dei fatti allenatore dello Zambra), Christian Zaccagnini, Simone Bertolini e Gabriele Ribechini (calciatori della stessa società oggi quindicenni), mentre con un anno di squalifica è stato sanzionato Alessandro Vitaggio (calciatore del Montignoso). È la sentenza pesantissima emessa dalla Corte Federale d’appello a sezioni unite, che ha accolto il reclamo del procuratore federale interregionale per un presunto illecito sportivo nel campionato U15 toscano. I giocatori e le due società, prosciolti dal Tribunale federale territoriale della Toscana, erano stati deferiti per una sospetta combine in occasione della gara valida per il campionato Giovanissimi regionale toscana Under 15 tra Montignoso e Zambra disputata lo scorso 15 maggio. La società Floria Grassina Belmonte aveva inviato alla procura federale un esposto segnalando una serie di fatti anomali accaduti nel corso del match, che aveva comportato il successo del Montignoso e la conseguente retrocessione della Floria Grassina Belmonte.
"Siamo sconvolti - dice Cristiano Cavallini., direttore generale dell’Asd Zambra Calcio - per una sentenza che ha ribaltato il nostro proscioglimento in primo grado. I ragazzi sono innocenti e ci batteremo per difenderli fino a che sarà possibile". Il dirigente confessa di non sapere "neppure perché la procura federale abbia voluto continuare ad accusarci nonostante il proscioglimento in primo grado, visto che ha sostenuto solo la sua tesi accusatoria in seguito alla segnalazione della società di calcio che si ritiene danneggiata dalla condotta dei nostri atleti in quella partita con il Montignoso, che invece è stata una partita normalissima, e non ha tenuto conto delle altre testimonianze raccolte: ora aspettiamo le motivazioni della sentenza e poi presenteremo ricorso al Coni, perché siamo convinti della nostra innocenza e che i nostri sono ragazzi estremamente puliti, che da ieri sono distrutti e non fanno altro che piangere". Il dirigente sportivo parla di giovani disperati e di famiglie sconvolte "per una sentenza tanto assurda quanto sbagliata, visto che non ci aspettavamo neppure che la procura federale continuasse a procedere contro di noi: ci batteremo fino in fondo per dimostrare la nostra onestà, ma se questo è il mondo del calcio siamo pronti ad abbandonarlo". Infine, Cavallini ricorda l’episodio clou della presunta combine: "Un fallo da rigore commesso da un nostro giocatore che anche l’arbitro quando è stato interrogato, e cito testimonianze agli atti dell’inchiesta federale, aveva giudicato quell’episodio un normale fallo di gioco senza ravvisare nessuna condotta anomala: nel finale di quella partita, che abbiamo perso, abbiamo anche fatto di tutto per pareggiarla, altro che combine è stata una partita vera".
Gab. Mas,