Antonio, il bimbo-star ne combina... un’altra

Il giovanissimo attore down impegnato in un progetto solidale per il suo asilo "Vogliamo parlare di inclusione partendo già dai bambini più piccoli"

Il suo faccino non ha conquistato solamente i cuori del pubblico del grande schermo, perché il piccolo Antonio Uras, baby attore di Capannoli fra i protagonisti della pellicola ‘Mio fratello rincorre i dinosauri’ è riuscito a far germogliare un innesto travolgente per la sua comunità, Capannoli. Più di un anno fa Antonio, bimbo di 5 anni che convive con la sindrome di down, mandò in visibilio il pubblico per la sua interpretazione nel film a fianco di Alessandro Gassmann, e da quell’esperienza è fiorito un progetto che porta il nome del film fra le aule prima del nido di Capannoli e poi della scuola dell’infanzia, grazie alla spinta dei genitori del bimbo, Salvatore e Matilde, della sindaca Arianna Cecchini e dell’associazione ‘Persone Down’ di Pisa. Un’idea nobile, tradotta nella possibilità di avviare un cammino improntato sui temi dell’inclusione e della diversità che ha dato anima ad un filone progettuale che, per volontà dei genitori di Antonio, dell’amministrazione comunale e dell’associazione, è nato fra le aule del nido ‘Il gatto con gli stivali’, coinvolgendo i genitori dei piccolissimi studenti fino ad arrivare ai bambini della materna comunale e paritaria.

Un progetto che ha riscosso successo, incappato nei tremendi blocchi imposti dalla pandemia e che potrà tornare a riprendere vigore grazie ad un’importante quanto inaspettata donazione giunta dalla cooperativa ‘Merlino’ che gestisce il nido. In che modo? Una fetta della liquidazione di un ramo d’azienda più piccolo della stessa cooperativa andrà a rifocillare il progetto nato nella scuola di Capannoli grazie ad Antonio ed alla sua famiglia.

"Ringrazio la cooperativa per questo gesto tanto nobile – dice Salvatore Uras, babbo di Antonio – così come ringrazio la sindaca Cecchini e l’associazione, con cui abbiamo fin da subito lavorato per avviare il progetto di inclusione, partendo proprio dalla sensibilizzazione dei più piccoli". "Grazie a questa donazione, potremo riallacciare le fila di questo importante progetto – aggiunge Alessandra Deiana per l’associazione ‘Persone Down Onlus Pisa’ – appena ci sarà consentito potremo tornare in classe, nel nido che ha frequentato anche Antonio, e proseguire quel dialogo interrotto lo scorso marzo per la pandemia. Per quanto riguarda il nido ci siamo interfacciati direttamente con i genitori, mentre per l’infanzia il progetto sull’inclusione e la diversità ha imboccato due rotte, una in classe con i bimbi ed una seconda che ha coinvolto anche i genitori".

Ilenia Pistolesi