"L’alcol è l’alleato infido del divertimento"

Grosso (Gruppo Abele): "E’ la nuova droga dei giovanissimi, ma i rischi sono enormi"

Alcol

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Pisa, 23 agosto 2019 - «Il divertimento oggi è inteso dai giovani come momento soprattutto per disinibirsi e l’alcol (la nuova droga degli adolescenti) è il migliore alleato, che, quando si unisce alla cocaina, libera condotte violente (le numerose risse fuori dalle discoteche ne sono una testimonianza diretta) oltre che la perdita del controllo di sé che spesso porta a correre rischi sulla strada (in auto o in motorino) e rapporti sessuali non protetti con malattie sessualmente trasmissibili o gravidanze indesiderate, anche tra i minorenni».

Leopoldo Grosso, psicologo e psicoterapeuta, è il presidente onorario del gruppo Abele fondato da don Luigi Ciotti, e uno dei massimi esperti del fenomeno dell’abuso di sostanze tra i giovanissimi. «Il caso di Pisa - dice - purtroppo non è diverso da altri che avvengono altrove e questa volta sembra si stia risolvendo per il meglio, ma il pericolo per questa sedicenne è stato enorme. E’ necessario mettere in campo maggiori controlli sull’offerta commerciale e far rispettare le leggi, altrimenti la domanda finisce per avere gioco facile con conseguenze estremamente dannose sui nostri ragazzi. Per questo è lodevole la campagna de La Nazione per richiamare alla responsabilità di tutti e a un’etica del commercio».

Ma non basta. «No, non basta - sottolinea Grosso - perché senza una politica che vigili sull’illegalità, di fronte a un consumo di alcol che soprattutto tra i giovanissimi segue un modello di tipo nordico che poi con il trascorrere della serata si mischia all’uso di sostanze come le anfetamine, la cocaina o la cannabis rischiando di produrre danni gravissimi. Quindi occorre vigilare sulla concessione di licenze, limitando quelle a pubblici esercizi che aprono solo di notte e che hanno l’interesse ad alimentare quasi esclusivamente questo tipo di mercato che punta sulla quantità e non sulla qualità, ma servono anche interventi educativi e informativi, senza criminalizzare i giovani e aiutandoli a capire i rischi che corrono. Senza moralismo, insomma».

In questo contesto potrebbe inserirsi anche il futuro dell’ex edicola confiscata alla mafia e affidata a Libera in Borgo Stretto, nel cuore della movida pisana: «Credo che possa essere una buona idea - conclude Grosso - come punto per la riduzione del rischio e presidio a disposizione dei giovani ove segnalare eventuali casi di pericolo dopo qualche bevuta di troppo. So che in città nella stessa zona opera un centro di decompressione della Società della salute e le due realtà possono essere complementari».

E’ d’accordo anche Fabrizio Tognoni, di Libera Pisa: «Può essere un’idea sulla quale lavorare insieme al Comune, all’università e al mondo dell’associazionismo. Quel chiosco è un esempio di legalità e noi vogliamo farlo vivere. Trasformarlo, anche solo nei week end in un punto informativo notturno dove spiegare ai giovani il valore della fruizione collettiva di un bene che invece era stato acquistato con proventi illeciti della criminalità organizzata, spesso provenienti proprio dallo spaccio di sostanze stupefacenti. Sarebbe un’ottima ripartenza. A settembre siamo pronti a discutere anche di questo progetto, come di altri, insieme al Comune».