Al via il maxi progetto per il futuro hi-tech dei nostri anziani

Sanità, un progetto europeo per favorire l'invecchiamento sano

Anziani malati, assistenza domiciliare, caregiver

Anziani malati, assistenza domiciliare, caregiver

Pisa, 29 gennaio 2020 - L'obiettivo è quello di favorire un invecchiamento sano e attivo della popolazione per migliorare la vita e abbassare i costi del sistema sanitario. Robotica, intelligenza artificiale, Internet of Things (Iot), cloud computing insieme per lo sviluppo di piattaforme integrate e personalizzabili. È il super progetto Ue da 21 milioni di euro coordinato dall'istituto di Biorobotica della scuola superiore Sant'Anna di Pisa, con il gruppo di ricerca di Filippo Cavallo, al quale partecipano oltre quaranta partner di 12 paesi europei.

Il programma di ricerca, denominato 'Phara-on', spiega la scuola superiore Sant'Anna, "risponde ad un'esigenza sociale sempre più diffusa nella società europea: l'innalzamento dell'età media della popolazione e il conseguente impatto sui sistemi sanitari nazionali, anche a livello di costi e servizi erogati". "Il progetto - ha aggiunto Cavallo - creerà una serie di piattaforme aperte interoperabili altamente personalizzabili che integreranno servizi avanzati, dispositivi e strumenti tra cui Iot, intelligenza artificiale, robotica, cloud computing, dispositivi indossabili intelligenti, big data e analisi intelligenti. Queste soluzioni saranno ampiamente testate e convalidate, con l'obiettivo di rispondere soprattutto alle esigenze degli anziani e migliorare la loro indipendenza e sicurezza". 

Lavorano alla ricerca università, grandi, medie e piccole imprese, organizzazioni di ricerca, autorità sanitarie, fornitori di servizi sanitari pubblici e privati, organizzazioni sociali, istituti sanitari. La durata del progetto è di quattro anni durante i quali saranno testate diverse soluzioni digitali in almeno cinque Paesi europei: Spagna, Olanda, Slovenia, Portogallo e Italia, dove la piattaforma 'Phara-on' sarà sperimentata con il supporto della Regione Toscana, attraverso le cooperative della rete 'Umana Persona', e della Regione Puglia, attraverso l'Ircss 'Casa Sollievo della Sofferenza'.